Le acque minerali non sono tutte uguali, ma differiscono per proprietà organolettiche e composizione minerale con un diverso impatto sulla salute. Per questo, le norme di legge italiane prevedono l’etichetta per l’acqua minerale naturale, una sorta di carta d’identità dell’acqua in bottiglia che aiuta i consumatori nella scelta dell'acqua da bere.

L’etichetta dell’acqua imbottigliata è un documento obbligatorio, nel quale vengono fornite informazioni essenziali per una maggiore consapevolezza nell’acquisto dell’acqua minerale più adatta. Il proprio medico, infatti, potrebbe consigliare il consumo di un’acqua con determinate caratteristiche fisiche e chimiche per motivi di salute.

Inoltre, le etichette delle acque minerali riportano anche informazioni precise sul prodotto, per esempio in merito alla località in cui l’acqua viene imbottigliata dalla sorgente, ai codici identificativi del lotto e alla conservazione. Ecco come si legge l’etichetta dell’acqua minerale e cosa prevede la normativa italiana.

etichetta dell'acqua in bottiglia come si legge

Come leggere l’etichetta dell’acqua minerale

Cosa c’è scritto sull’etichetta dell’acqua? L’etichetta dell’acqua minerale riporta numerose informazioni in merito alla composizione, alla quantità, alla qualità e alla conservazione dell’acqua imbottigliata, oltre alle indicazioni sul corretto riciclo della bottiglia, al luogo d’origine e all’azienda che ha imbottigliato e commercializzato il prodotto.

Nell’etichetta sono presenti sia informazioni obbligatorie che facoltative. Nel primo caso si tratta della composizione dell’acqua minerale, definita come stabilito dal Ministero della Salute da 48 parametri. Nel secondo caso invece sono informazioni opzionali che possono essere aggiunte dalle aziende, come la dicitura “microbiologicamente pura” che indica l’assenza di microrganismi nocivi per la salute.

In base ai risultati delle analisi sulle acque minerali, che devono essere svolte da organismi abilitati come le università, viene creata l’etichetta con i valori delle acque minerali, la composizione e tutte le indicazioni consentite dal Ministero. Vediamo il significato dei principali parametri che costituiscono le acque minerali vendute sul mercato.

Residuo fisso nell'etichetta dell'acqua

Il residuo fisso delle acque minerali indica il livello di concentrazione dei sali disciolti, ovvero la parte solida rimasta dopo aver riscaldato un litro d’acqua a una temperatura di 180°C. Questo parametro definisce la mineralizzazione dell’acqua, in base alla presenza di elementi come potassio, cloruri, sodio, bicarbonati, magnesio, calcio e solfati, in alcuni casi anche di nitrati.

A seconda dei risultati dei test l’acqua minerale può avere una concentrazione di macrocostituenti basso, medio o elevato. Il residuo fisso porta alle seguenti diciture che possono essere riportate nell’acqua minerale in bottiglia:

  • Minimamente mineralizzata (residuo fisso fino a 50 mg/L), sono acque leggere usate per esempio per stimolare la diuresi;
  • Leggermente mineralizzata o oligominerale (residuo fisso tra 50 e 500 mg/L), rappresentano la maggior parte delle acque minerali presenti in Italia, caratterizzate da un’azione diuretica e adatte al consumo quotidiano;
  • Ricca di sali minerali (residuo fisso oltre 1500 mg/L), sono acque con percentuali elevate di minerali, utilizzate spesso per fini curativi o per esigenze specifiche di salute sotto consiglio medico.

Le acque minerali con un residuo fisso compreso tra 500 e 1500 mg/L possono essere indicate come mediamente mineralizzate o medio minerali, tuttavia non esiste una dizione specifica per questo intervallo.

Ph nell'etichetta dell'acqua

In base al pH l’acqua può essere più o meno acida, neutra o alcalina, considerando che un pH 7 corrisponde a una condizione di neutralità, ovvero di acqua pura o distillata. La presenza di sali disciolti influenza questo parametro, con la maggior parte delle acque minerali che ha un pH compreso tra 6,5 e 8.

In genere, le acque con una percentuale considerevole di anidride carbonica hanno un pH inferiore a 7, quindi sono leggermente acidule, in quanto la CO2 disciolta in acqua diventa acido carbonico. Acque con un pH superiore a 7 sono basiche, anche chiamate acque minerali alcaline, apprezzate per le loro proprietà depurative e l’azione idratante.

Durezza nell'etichetta dell'acqua

In base alla concentrazione di magnesio e calcio l’acqua minerale può essere più o meno dura. La durezza delle acque minerali viene espressa in gradi francesi, ognuno dei quali equivale a un livello di carbonato di calcio pari a 10 mg/L. Questo parametro non incide sulla salute, infatti non esistono limitazioni in merito alla durezza dell’acqua raccomandata per il consumo umano, né per quella minerale né per l’acqua potabile.

La durezza dell'acqua può invece condizionarne il gusto, per questo motivo acque con un contenuto diverso di calcio e magnesio hanno anche un sapore differente. In ogni caso, le acque con durezza fino a 15° F (gradi francesi) sono ritenute leggere o dolci, da 15 a 30°F mediamente dure e oltre 30°F dure.

Conducibilità elettrica nell'etichetta dell'acqua

I sali disciolti nell’acqua minerale naturale hanno una capacità di conducibilità elettrica, in quanto sono presenti in forma ionica sotto forma di ioni potassio o ioni sodio. Il livello di conducibilità elettrica aiuta a misurare il contenuto di sali disciolti nell’acqua, poiché una maggiore conducibilità elettrica è determinata da una concentrazione più elevata di sali.

Essendo un parametro che varia con la temperatura, sull'etichetta dell’acqua minerale deve essere indicato il valore ottenuto a una determinata temperatura dell’acqua (per esempio 18 o 20°C). La conducibilità elettrica viene espressa in µS/cm (microsiemens per centimetro), con la maggior parte delle acque minerali che presenta un valore compreso tra 100 e 700 µS/cm.

Temperatura dell’acqua alla sorgente nell'etichetta dell'acqua

Un’informazione riportata nell’etichetta è la temperatura dell’acqua alla sorgente, ovvero prima del prelievo per l’imbottigliamento. In genere è compresa tra 6 e 12°C, ovvero un’acqua considerata a tutti gli effetti fredda, mentre acque con temperature diverse di norma non sono utilizzate per il consumo umano (per esempio, le acque termali hanno una temperatura alla fonte compresa tra 30 e 40°C).

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Tutti i componenti delle acque minerali

Nell’etichetta dell’acqua minerale viene indicata la composizione dell’acqua, con le concentrazioni dei vari componenti presenti, suddivisi in cationi e anioni. 

Si tratta di informazioni molto importanti in quanto influenzano il sapore, la qualità e le proprietà dell’acqua minerale, oltre a fornire indicazioni essenziali sulla sicurezza dell’acqua. In particolare, nell’acqua minerale è possibile individuare:

  • Nitrati: sono elementi presenti in tutte le acque, tuttavia le leggi italiane stabiliscono un limite di 45 mg/L per le acque minerali e di 10 mg/L per quelle rivolte ai bambini. I nitrati sono prodotti nell’atmosfera dalle cariche elettriche e poi penetrano nel sottosuolo con le precipitazioni, oppure dai fertilizzanti azotati e dalla nitrificazione delle sostanze vegetali. Per la sicurezza è fondamentale il consumo di acqua con pochi nitrati, con valori inferiori a quelli di legge;
  • Cloruri: alcune acque hanno livelli di cloruri più elevati, in genere quando l’acqua sotterranea entra in contatto con il salgemma, ovvero con rocce evaporitiche. Non esistono restrizioni di legge per questi elementi, tuttavia i cloruri condizionano il gusto dell’acqua con un sapore salato per valori superiori i 200 mg/L;
  • Fluoruri: il contenuto di fluoro non viene limitato per le acque minerali, mentre per l’acqua potabile dell’acquedotto esiste un valore massimo di 1,5 mg/L, infatti livelli elevati possono essere nocivi per la calcificazione delle ossa e danneggiare i denti. I produttori di acque minerali possono aggiungere la dicitura “contenente fluoro” in presenza di concentrazioni superiori a 1 mg/L, ma rimane una scelta facoltativa;
  • Solfati: la quasi totalità delle acque minerali non presenta valori di solfati degni di nota, considerando che soltanto concentrazioni superiori a 1500 mg/L possono svolgere un’azione purgativa. In ogni caso, vengono ritenute acque minerali solfate quelle con un livello di solfati oltre 200 mg/L, per esempio quando l’acqua entra in contatto con rocce evaporitiche;
  • Bicarbonato: nelle acque minerali con un contenuto di bicarbonato superiore a 600 mg/L può comparire la dicitura “contenente bicarbonato”. Si tratta di acque consigliate per agevolare la digestione in quanto favoriscono la secrezione gastrica. Questo elemento è prodotto dall’infiltrazione dell’acqua piovana in rocce dolomitiche, calcaree e silicatiche;
  • Potassio: non esiste un limite per questo componente, infatti è in genere presente in basse concentrazioni nelle acque minerali (in media 1 mg/L) ed è un elemento utile per la salute. Proviene dai silicati delle rocce argillose o magmatiche;
  • Magnesio: quando il valore di magnesio è superiore a 50 mg/L l’acqua minerale viene definita magnesiaca, ovvero un’acqua ad alto contenuto di magnesio. Non esistono particolari controindicazioni, tuttavia le acque magnesiache sono raccomandate per le persone affette da arteriosclerosi poiché favoriscono la dilatazione delle arterie;
  • Calcio: questo elemento si trova nelle acque minerali con concentrazioni che in genere vanno da 50 a 150 mg/L, mentre contenuti superiori possono definire l’acqua come calcica, ovvero ricca di calcio. Elemento fondamentale per le ossa e i denti, l’acqua minerale calcica è consigliata alle persone con malattie cardiovascolari, agli anziani che soffrono di osteoporosi e alle donne in gravidanza;
  • Sodio: le acque minerali con un alto contenuto di sodio sono sconsigliate alle persone affette da patologie cardiovascolari, in ogni caso non esistono particolari benefici per le acque povere di sodio, né rischi per la salute per il consumo di acque con elevate tracce di sodio. Si tratta di un elemento essenziale per l’organismo, con un fabbisogno giornaliero di 4 grammi e la necessità di reintegrarlo soprattutto in estate e dopo l’attività fisica.

Le etichette dell’acqua minerale a confronto

Conoscendo i parametri presenti nelle etichette delle acque minerali è possibile confrontare prodotti differenti, per essere in grado di scegliere l’acqua più adatta per la propria salute e caratterizzata da un gusto in linea con le proprie preferenze. In genere si tratta di una scelta personale, ma in alcuni casi il proprio medico potrebbe consigliare il consumo di un’acqua con determinate caratteristiche, per esempio in presenza di malattie o disturbi specifici.

Le caratteristiche di una buona acqua minerale sono limitate a un valore di nitrati inferiore a 25 mg/L, oltre a livelli di elementi tossici nulli o inferiori ai limiti di legge come selenio, cromo, rame, mercurio e piombo. In particolare, è importante che l’etichetta riporti le quantità di queste sostanze nella sezione Elementi in traccia, per verificare la sicurezza dell’acqua prima di acquistarla.

Altri parametri come il residuo fisso, la conducibilità elettrica, la durezza e la composizione vanno valutati in base alle proprie necessità, al gusto personale e al tipo di utilizzo dell’acqua minerale (donne in allattamento, neonati, anziani, sportivi, malati). In base alle proprietà dei sali minerali, infatti, si può scegliere il tipo di acqua più adatto, optando per esempio per acque sodiche, solfate, magnesiache o calciche.

bere acqua in bottiglia e leggere etichetta

Etichette dell’acqua minerale: la normativa italiana

In Italia la normativa di riferimento per l’etichettatura dell’acqua minerale è il Decreto Legislativo n. 176 dell’8 ottobre 2011, in attuazione della direttiva europea 2009/54/CE. Le indicazioni in etichetta sono autorizzate dal Ministero della Salute, mentre i controlli sulle acque minerali sono di competenza di autorità sanitarie come ASL, NAS e ARPA.

I controlli a campione, per accertare per esempio valori ottimali dell’acqua da bere, il pH delle acque in commercio o la presenza di sostanze pericolose come il piombo nell'acqua, vengono eseguiti su tutta la filiera, tra cui sorgenti, impianti idraulici di adduzione dell’acqua minerale, stabilimenti di produzione, depositi e punti vendita.

L’acqua minerale che non rispecchia l’etichetta, oppure che presenta irregolarità e violazioni delle norme igienico-sanitarie, comporta diversi tipi di sanzioni, fino alla revoca dell’autorizzazione ministeriale per la vendita dell’acqua minerale.