Si sente sempre spesso parlare di acqua distillata e demineralizzata. In particolare, sembrerebbero poco chiare le loro caratteristiche, quello che le distingue, le proprietà che le rendono tanto interessanti e quali siano i loro utilizzi casalinghi.
Molte persone poi, nello specifico, vogliono sapere proprio come fare l’acqua distillata o demineralizzata in casa! Ma è possibile il “fai da te”? Capiamolo insieme in questo approfondimento dedicato a chi vuole conoscere meglio questi due tipi di acqua e sapere come fare l’acqua distillata e demineralizzata in casa.
Acqua distillata: caratteristiche e proprietà
L’acqua distillata è caratterizzata dall’assenza di minerali e di microrganismi. Quindi questo tipo di acqua è pura, o quasi, in quanto si distingue per un certo grado di purezza essendo priva di batteri, virus, qualsiasi tipo di residuo organico, calcare e altri sali minerali. L’acqua distillata è un buon solvente chimico, tanto che bisogna conservarla in bottiglie di plastica inerte (polietilene, teflon o polipropilene) ma non di vetro che può rilasciare alcuni dei suoi componenti.
In aggiunta bisogna evitare il contatto con l’aria perché cattura le molecole di anidride carbonica cambiando composizione e pH. L’acqua distillata inoltre presenta una conducibilità elettrica minore rispetto a quella di partenza a causa dell’assenza di minerali che condiziona anche il suo sapore. Viene infatti percepita come insipida ma dal gusto indefinito con una nota di sapore metallico o amaro/metallico.
Il suo pH è 7, quindi neutro, proprio per l’assenza di sali minerali e gas. Il pH è un parametro utile per distinguerla dall’acqua minerale potabile che ha un pH da 5 a 8,5 a seconda della sua composizione in minerali e gas.
Adesso che le caratteristiche e le principali proprietà dell’acqua distillata sono ben chiare, possono sorgere spontanee due domande:
Ma l’acqua distillata è potabile?
L’acqua distillata si può bere anche se il sapore non è molto gradevole, come è già stato evidenziato. Inoltre, si può bere ma per periodi molto brevi, massimo 2 o 3 giorni, e secondo le indicazioni del medico. Bere acqua distillata infatti sembrerebbe favorire la depurazione organica ma è importante limitarne l’assunzione a pochi giorni, salvo diversa prescrizione del medico.
Bere abitualmente acqua distillata infatti può essere pericoloso perché si tratta di acqua priva di minerali e quindi di qualsiasi valore nutrizionale. Un’abitudine errata che aumenta il rischio di sviluppare osteoporosi, osteoartriti, ipotiroidismo, patologie delle arterie coronarie, cardiovascolari e anche altre problematiche degenerative associate all’invecchiamento.
L’acqua minerale è infatti un importante nutriente e, nell’adulto, l’assunzione di 1,5 litri di acqua al giorno associato a una sana alimentazione assicura il fabbisogno giornaliero di minerali.
Ma quali sono gli utilizzi dell’acqua distillata?
L’acqua distillata di elevato grado di purezza, o bidistillata, viene utilizzata nell’industria farmaceutica per la preparazione di colliri e di acqua fisiologica. In realtà viene impiegata anche per preparazioni endovenose o soluzioni iniettabili previa ulteriore sterilizzazione per assicurarsi il più elevato grado di purezza, essenziale per la preparazione di farmaci ad uso umano.
In generale, l’acqua distillata, anche con gradi di purezza leggermente inferiori alla bidistillata, viene utilizzata in qualsiasi tipo di laboratorio di chimica, biochimica, microbiologia e cosmetica come reagente o solvente per il suo elevato grado di purezza e l’assenza di microrganismi.
A livello domestico viene spesso consigliata per il ferro da stiro, per lavare l’acquario dei pesci e per annaffiare le piante o l’orto, anche se in realtà spesso basta quella demineralizzata come vedremo più avanti.
Acqua distillata: come viene preparata?
L’acqua distillata viene ottenuta attraverso, un processo che sfrutta il diverso punto di ebollizione dell’acqua pura rispetto ai suoi componenti e alle impurezze organiche presenti nell’acqua di partenza per separarla dalle stesse. Distillare l’acqua infatti significa “giocare” con la temperatura di ebollizione e condensazione, ovvero con la sua capacità di cambiare forma da liquido a gas a liquido, in un sistema a pressione controllata, in genere sotto vuoto.
La distillazione può essere condotta con apparati più o meno sofisticati, il cui grado di complessità permette di ottenere acqua distillata di svariati gradi di purezza a seconda del suo utilizzo.
Raccontandola in modo semplice, tutti i distillatori sono costituiti da apparati sotto vuoto in cui sono collegati:
- una caldaia dove l’acqua viene trasformata da liquido a gas
- un condensatore con pareti raffreddate in cui il gas condensa trasformandosi in liquido
- un recipiente di raccolta per l’acqua distillata.
A livello industriale oggi l’acqua distillata si ottiene anche con processi più complessi, ad esempio per elettrolisi, ovvero si scompongono le molecole dell’acqua di partenza in idrogeno ed ossigeno per poi farla condensare in acqua purissima. Ma a livello domestico è possibile preparare l’acqua distillata? Vediamolo insieme!
Distillazione dell’acqua: è possibile il “fai da te”?
Un alambicco in vetro utilizzato per le grappe “fai da te” è un esempio di distillatore alla portata di tutti. È possibile però distillare l’acqua del rubinetto con una purezza quasi del 100% anche con oggetti che abbiamo in cucina.
Bisogna munirsi di:
- una pentola alta almeno 20-30 cm con il suo coperchio
- una terrina o una ciotola di vetro che possa essere inserita nella pentola
- dei cubetti di ghiaccio
La procedura è semplice, un esperimento che può essere condiviso anche con i ragazzi per far capire loro come avviene la distillazione:
- Bisogna appoggiare la ciotola/terrina sul fondo e riempire la pentola con acqua del rubinetto fino ad un livello che permetta di chiuderla con il coperchio. La ciotola/terrina naturalmente galleggerà sull’acqua.
- Accendere il fuoco e portare l’acqua ad ebollizione.
- Quando l’acqua bolle, appoggiare i cubetti di ghiaccio sul coperchio.
- Quando l’acqua nella pentola si sarà quasi consumata, bisogna aprire il coperchio e con cautela prelevare la ciotola/terrina che sarà riempita di acqua distillata.
- Travasare il tutto su una bottiglia di teflon, polietilene o altra plastica inerte ed evitare il più possibile il contatto con l’aria.
In pratica, l’acqua del rubinetto portata ad ebollizione evapora lasciando sul fondo della pentola i minerali. Il vapore quando raggiunge il coperchio raffreddato dal ghiaccio condensa formando acqua per distillazione che cade sulla ciotola/terrina con un discreto grado di purezza, sufficiente per essere utilizzata nel ferro da stiro, per le piante o per l’orto e la pulizia dell’acquario.
Sicuramente non è adatta all’utilizzo medico. Abbiamo infatti preparato acqua quasi pura al 100% per “distillazione casalinga”. L’acqua distillata pura quasi al 100% o purissima è difficile da ottenere senza adeguate attrezzature, anche solo per conservarne la purezza microbiologica. La produzione industriale o in laboratorio di acqua distillata infatti è un processo molto costoso, anche in termini di tempo.
Abbiamo infatti ottenuto per distillazione dell’acqua del rubinetto acqua demineralizzata, un tipo di acqua che tutti usano spesso pensando che sia acqua distillata.
Differenze tra acqua demineralizzata e acqua distillata
L’acqua demineralizzata è acqua priva di calcare e gas come quella distillata ma si differenzia perché può contenere microrganismi e quindi non raggiunge il suo grado di purezza. L’acqua demineralizzata si ottiene in generale utilizzando filtri o resine a scambio ionico che catturano i minerali, il calcare e i gas in essa disciolti.
Alla luce di queste definizioni possiamo confermare che con la distillazione dell’acqua del rubinetto spiegata nel precedente paragrafo si ottiene più acqua demineralizzata che distillata. L’acqua demineralizzata può essere tranquillamente utilizzata in parecchie situazioni in cui viene consigliata quella distillata, ad esempio:
- Nel ferro da stiro a vapore;
- Per innaffiare orto e giardino
- Per pulire l’acquario;
- Per rabboccare i termosifoni.
L’acqua demineralizzata potrebbe essere bevuta se si è sicuri che i suoi parametri di purezza microbiologica rientrino nei range di sicurezza per l’uomo. In ogni caso, l’assenza di minerali rende anche questo tipo di acqua povera dal punto nutrizionale. In tal senso, bisogna anche distinguere l’acqua addolcita da quella demineralizzata: nella prima si eliminano principalmente calcio e magnesio, non tutti i minerali come nella seconda.
L’addolcimento delle acque infatti può essere utilizzato per evitare la formazione di calcare utilizzando filtri o resine adatte all’interno di complessi impianto a monte delle tubazioni di casa. Anche una semplice caraffa filtrante può addolcire l’acqua del rubinetto privandola principalmente di calcio e magnesio, elementi spesso demonizzati ma che si sono dimostrati utili protettivi cardiovascolari.
Sicuramente questo tipo di acqua e quella fatta in casa con il procedimento visto prima non vanno utilizzate come acqua fisiologica o altri usi in medicina perché non sono pure come quella distillata ad uso farmaceutico certificato.
La confusione regna spesso sovrana quando si parla di acqua distillata e demineralizzata, soprattutto se fatte in casa. Abbiamo infatti visto che con l’acqua distillata il “fai da te” è difficile, soprattutto per l’assenza di apparecchiature adatte a garantire l’assenza di impurezze. Bisogna infatti essere consapevoli che in casa è possibile distillare l’acqua del rubinetto per ottenere acqua demineralizzata!