Che correlazione può avere l’acqua con l’osteoporosi? In questo articolo affronteremo le evidenze scientifiche che dimostrano come il consumo di un’acqua ricca di calcio sia un fattore protettivo importante nella prevenzione dell’osteoporosi. L’osteoporosi è infatti una malattia correlata anche alla carenza di calcio e il consumo regolare di una buona acqua per osteoporosi può contribuire a contrastarne gli effetti. Il fabbisogno giornaliero di acqua, il “nutriente dimenticato”, partecipa infatti a coprire anche le nostre esigenze nutrizionali di calcio: ecco perché introdurre ogni giorno il giusto quantitativo di acqua con calcio per osteoporosi è del tutto essenziale per la nostra salute.

Del resto, oggi è risaputo che la durezza dell’acqua, e quindi i sali minerali disciolti, hanno un valore preventivo per molte patologie: di conseguenza l'acqua può essere considerata come la bevanda più efficace nella prevenzione dell’osteoporosi e, sempre sotto stretto controllo medico, nella fase di cura della malattia.

Osteoporosi: cos’è e quando si manifesta

L’osteoporosi è una malattia dello scheletro, caratterizzata da un indebolimento della struttura ossea, che espone ad un maggior rischio di fratture. In Italia, interessa 5 milioni di persone, con un’incidenza che cresce con l'avanzare dell'età: stando agli ultimi dati diffusi da ISTAT, infatti, l'osteoporosi aumenta a partire dai 55 anni fino a raggiungere una frequenza del 32,2% nelle persone di sesso femminile sopra i 74 anni. (fonte: https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?area=Salute+donna&id=4491&menu=patologie).

È dunque evidente la maggior predisposizione delle donne, soprattutto attorno alla menopausa e in caso di menopausa anticipata (80%). Gli uomini però non sono immuni: per loro, l'incidenza comincia a crescere mediamente dopo i 50 anni.

Il manifestarsi dell'osteoporosi nella popolazione adulta, è riconducibile ai fisiologici processi del corpo umano e, in particolare, all'andamento della densità minerale dello scheletro, il cui picco si registra attorno ai 20-25 anni. Tale valore, salvo casi particolari, resta stabile fino alla menopausa per la donna e all'incirca fino ai 65-70 anni di età per l'uomo, momento in cui il processo di riassorbimento osseo comincia a prevalere sulla naturale funzione di rigenerazione, causando una perdita progressiva di minerali e un impoverimento di massa ossea

L'osteoporosi rende le ossa più porose e più fragili e contribuisce ad aumentare il rischio di frattura nell'anziano, con conseguenze molto importanti sulla qualità della vita. Con 90.000 casi all'anno, la frattura del femore nella terza età rappresenta infatti una delle cause più importanti di perdita di autonomia e lungodegenza, e può portare persino ad un maggior rischio di lesioni dell’altro femore o a incidenti molto più gravi.

Pur essendo una malattia tra le più studiate e monitorate, allo stato attuale, le cause all'origine dell’osteoporosi non sono ancora ben chiare. 

Si tende ritenere che i fattori di rischio possano essere la predisposizione genetica, la sedentarietà e la scarsa attività fisica, mentre, tra le cause certe, sembrerebbero esserci l'eccessiva magrezza, l'obesità e alcuni aspetti legati alla dieta: in particolare, è stata osservata una correlazione tra osteoporosi e carenza di calcio.

Qual è la migliore acqua per osteoporosi?

Assodato che l'acqua sia indispensabile nel fornire un apporto quotidiano di minerali e che il suo contributo per la salute delle ossa debba ritenersi del tutto indispensabile, è essenziale capire qual è la migliore acqua per l'osteoporosi e quali possano essere i benefici legati a un consumo regolare. 

Ebbene, per un'efficace azione di contrasto all'indebolimento delle ossa è bene bere acqua ricca di calcio, che può assicurare un apporto di calcio altamente biodisponibile e per questo del tutto privo di effetti collaterali. 

Come riportato nelle linee guida per la prevenzione dell’osteoporosi del Ministero della Salute, in caso di carenze di calcio è auspicabile integrare la dieta con l’assunzione di 1000 mg/giorno di calcio, per gli uomini dai 50 ai 70 anni, e con una dose di 1200 mg/giorno per le donne dai 51 anni in su e gli uomini sopra i 71 anni. Tra le principali fonti di calcio ci sono i legumi secchi, i latticini, come latte, formaggio e yogurt, i vegetali a foglie verde scuro, il pesce e i frutti di mare, soprattutto le sardine, le vongole e le cozze, oltre naturalmente all'acqua che beviamo.

In particolare, secondo il Decreto Legislativo 18/2023, la concentrazione di calcio nell'acqua potabile può variare da 60 a 200 mg/L, ovvero 150-500 mg/L di calcio carbonato, dove il valore minimo corrisponde a un’acqua dolce e povera di calcio e il valore massimo a un’acqua dura a elevato residuo fisso.

Questi valori ci dicono che non solo l’acqua è una buona fonte di calcio, peraltro a elevata biodisponibilità e facilmente assimilabile dall’organismo, ma che può anche essere un importante fattore protettivo per quanto riguarda l’osteoporosi. Ancora una volta vediamo come il fabbisogno giornaliero d’acqua e la quantità di residuo fisso presente nell’acqua potabile siano stati calcolati per provvedere al meglio alle esigenze nutrizionali degli individui.

Inoltre, uno studio condotto su un campione di uomini di età compresa fra i 18 e i 50 anni ha evidenziato la perfetta compatibilità di biodisponibilità di calcio fornita da latte, integratori alimentari e acqua con tre diversi livelli di contenuto di calcio. L'acqua però è una fonte di calcio che può essere assunta anche da persone con problemi alimentari o intolleranze al lattosio, ed essendo del tutto priva di grassi e calorie, è adatta anche per l'integrazione di calcio in un regime dietetico ipocalorico (fonte: https://www.journalbonefragility.com/wp-content/uploads/journal/2022/2.2/48-55.pdf).

L'apporto regolare di acqua indicata per osteoporosi può essere considerato poi come un'efficace risorsa nell'ambito della prevenzione anche in individui molto giovani, nei quali integrare abitualmente il calcio nella dieta, eventualmente anche tramite acqua ricca di calcio, può contribuire ad aumentare la massa ossea in fase di crescita, riducendo il rischio di fratture in età avanzata. (fonte: https://iris.who.int/bitstream/handle/10665/43836/9789241563550_eng.pdf?sequence=1)

In caso di persone con evidente carenza di calcio, non solo anziani e donne in menopausa ma anche bambini e donne in allattamento, spesso invece il medico può consigliare l’acqua calcica, un tipo di acqua ad elevato contenuto di calcio (200 mg/L), facilmente assimilabile dall’organismo umano e utile per integrare una dieta completa ed equilibrata ma carente di questo minerale.

Bere acqua ricca di calcio e tutte le altre azioni che aiutano a prevenire l’osteoporosi

Le linee guida per la prevenzione dell’osteoporosi consigliano, oltre al calcio, l’integrazione di vitamina D, il controllo del peso corporeo, una regolare attività fisica per aumentare forza e resistenza delle ossa, un’alimentazione sana ed equilibrata e uno stile di vita sano, evitando l’abuso di tabacco e alcool. 

Le indicazioni raccomandano poi di evitare il consumo di alcune bibite, in particolare quelle zuccherate, in quanto favoriscono la diminuzione della densità ossea: un effetto che è stato collegato alla presenza di acido fosforico. Il fosforo è infatti essenziale nella formazione del tessuto osseo, ma quando viene assunto in quantità eccessive rispetto al calcio, può favorire la perdita di massa ossea. Quindi l’acqua è ancora più importante quando si tratta di prevenzione.

L’acqua ricca di calcio, sempre sotto controllo medico, può inoltre rappresentare un utile supporto al benessere generale: ricordiamo infatti che l’acqua è il “nutriente dimenticato”, con un elevato valore per la nostra salute, il principale componente del corpo umano e la migliore bevanda, dissetante e ricca di minerali.

Abbiamo quindi visto che l’assunzione regolare di acqua con il corretto quantitativo di calcio può aiutare a prevenire l’osteoporosi. L’acqua calcica può essere un valido supporto per integrare la dieta delle persone a rischio. La presenza di residuo fisso dell’acqua potabile non è quindi negativa, mentre l’addolcimento dell’acqua causa la perdita di importanti sali minerali come il calcio e può quindi avere conseguenze a lungo termine per la salute delle nostre ossa.

Possiamo bere tranquillamente l’acqua del nostro rubinetto anche per conservare le nostre ossa in salute. Il gestore del servizio idrico poi garantisce un’acqua potabile, pura e che copre il nostro fabbisogno di minerali. Un’acqua che nutre e che non dobbiamo dimenticare di integrare nella nostra dieta.