Per vivere in salute è importante sapere qual è l’acqua da bere più adatta alle esigenze di ciascuno, ossia quella con le caratteristiche più adeguate in base alla propria età, alle condizioni fisiologiche ed eventuali patologie o carenze. D’altronde, non basta bere la giusta quantità di acqua al giorno per prendersi cura del proprio corpo, ma bisogna anche scegliere quella che offre i benefici maggiori. L’acqua, infatti, rappresenta oltre il 50% del peso corporeo negli adulti, arrivando a quasi l’80% nei bambini. Inoltre, è essenziale per numerosi processi fisiologici, come la termoregolazione dell’organismo e l’eliminazione delle sostanze di scarto tramite l’urina. Per questo è opportuno conoscere le caratteristiche da valutare per scegliere una buona acqua da bere, che si tratti dell’acqua di rubinetto o in bottiglia, per un migliore equilibrio fisico e una vita più sana.

Come scegliere l’acqua da bere

È possibile distinguere tipologie diverse di acqua da bere sulla base di alcuni aspetti, come per esempio la diversa quantità di sali minerali presenti In particolare, la legge italiana classifica l’acqua a seconda del residuo fisso, ossia la concentrazione di minerali essenziali come il calcio e il magnesio disciolti in un litro d’acqua. Tenendo conto di questa caratteristica, è possibile riconoscere i seguenti tipi di acqua da bere:
  • Acqua povera di sali o minimamente mineralizzata, con una bassissima concentrazione di minerali e un residuo fisso inferiore a 50 mg/l;
  • Acqua oligominerale o leggermente mineralizzata, con una quantità bassa di sali minerali e un residuo fisso inferiore a 500 mg/l;
  • Acqua mediamente mineralizzata: una categoria in cui rientrano tutte le acque con una concentrazione media di minerali e un residuo fisso compreso fra 500 e 1.500 mg/l;
  • Acqua ricca di sali, ossia delle acque particolarmente ricche di sali minerali con un residuo fisso oltre 1.500 mg/l.
In ogni caso, il residuo fisso non è un indice della qualità dell’acqua, infatti non è un parametro utilizzato per valutare la potabilità dell’acqua. Non a caso il Decreto Legislativo 18/23 fa soltanto una distinzione per le acque con un residuo fisso superiore a 1.500 mg/l denominandole acque terapeutiche, mentre consiglia un valore fino a 1.500 mg/l per le acque potabili In pratica, si tratta della maggior parte dell’acqua disponibile, considerando che per legge quella del rubinetto è un’acqua oligominerale o mediamente mineralizzata, quindi con un residuo fisso inferiore a 500 mg/l o compreso tra 500 e 1.500 mg/l. Oltre al residuo fisso, per stabilire quale acqua bere è possibile valutare anche la concentrazione di sodio, un minerale che riveste un ruolo chiave per la funzionalità di muscoli e nervi, assunto attraverso le bevande e gli alimenti. L’acqua non rappresenta la fonte principale di questo minerale, in quanto viene assorbito soprattutto dal sale nei cibi.  È possibile distinguere le acque in base alla quantità di sodio presente e trovare delle apposite diciture per i consumatori nell’etichetta:
  • Acqua povera di sodio con una concentrazione inferiore a 20 mg/l;
  • Acqua sodica con un valore superiore a 200 mg/l.
L’acqua potabile deve avere per legge anche un valore di nitrati inferiore a 50 mg/l, una concentrazione ritenuta sicura e non potenzialmente dannosa per la salute.  Un parametro che non dovrebbe condizionare la scelta è il pH dell’acqua minerale, un indice che mostra la concentrazione e l’attività di ioni di idrogeno in una soluzione acquosa diluita. Il pH dell’acqua potabile può andare tra 6,5 e 8 in base alla scelta di un’acqua minerale più acida o più alcalina, ma generalmente la maggior parte dell’acqua minerale ha un pH pari a 7. In ogni caso, non è una caratteristica rilevante, poiché il nostro organismo è predisposto per mantenere il pH del sangue intorno a un valore di 7,4.

Acqua: quale bere in base all’età e alle condizioni fisiologiche

È possibile tenere in considerazione le caratteristiche dell’acqua per stabilire quale bere in base all’età e alle condizioni fisiologiche:
  • Per i bambini è preferibile l’assunzione di un’acqua mediamente mineralizzata ricca di calcio, magnesio e fluoro, minerali importanti per lo sviluppo dei tessuti durante l’età evolutiva, anche per la ricostituzione del latte in polvere dietro consiglio del pediatra;
  • Per gli adulti è possibile scegliere in base allo stile di vita un’acqua oligominerale o mediamente mineralizzata, per assumere i minerali fondamentali per la salute dell’organismo e supportare le attività svolte durante la giornata;
  • Per le donne in gravidanza o in menopausa è consigliabile utilizzare un’acqua calcica, ovvero particolarmente ricca di calcio, un minerale che contribuisce a migliorare la prevenzione di alcune patologie come l’ipertensione e osteoporosi;
  • Per gli anziani è fondamentale soprattutto bere tanta acqua, in quanto si sente meno il bisogno di idratarsi e si è esposti maggiormente al rischio di disidratazione, con la possibilità di preferire un’acqua calcica o solfato magnesiaca per integrare questi importanti minerali;
  • Per chi pratica attività sportiva l’opzione migliore è l’acqua mediamente mineralizzata, in quanto permette di reintegrare i sali minerali persi durante l’allenamento attraverso la sudorazione e ripristinare un adeguato equilibrio dell’organismo;
L’acqua oligominerale è un’opzione indicata nelle diete iposodiche e come acqua diuretica per stimolare la diuresi favorendo l’eliminazione delle tossine mediante l’urina. L’acqua ricca di minerali, invece, caratterizzata da un residuo fisso superiore a 1.500 mg/l, va consumata sotto controllo medico a causa del livello elevato di alcuni minerali che possono avere effetti significativi sull’organismo. Esistono poi delle esigenze specifiche che possono aiutare a scegliere che acqua bere, come delle patologie o delle condizioni fisiologiche particolari. Per esempio, le acque solfate sono indicate per chi soffre di insufficienze digestive in quanto sono leggermente lassative, mentre le acque bicarbonate, ossia con un contenuto di bicarbonato superiore a 600 mg/l, sono consigliate alle persone con alcuni tipi di calcoli renali o affette da ipersecrezione gastrica, nonostante sia possibile usare una semplice miscela di acqua con bicarbonato Le acque ferruginose, invece, sono utili in caso di carenza di ferro o anemia grazie all’alta concentrazione di questo minerale, ma l’acqua ferruginosa ha un odore poco gradevole che rende difficile la deglutizione. Le acque fluorate possono contribuire alla prevenzione delle carie dentali e rafforzare la struttura dei denti, inoltre il fluoro è un minerale che contrasta l’acidità del cavo orale e fortifica le ossa. Le acque clorurate possono essere consumate da chi ha bisogno di integrare questo minerale intra ed extracellulare; infatti, aiuta a migliorare l’equilibrio dell’intestino e del fegato Anche le acque magnesiache rappresentano un’ottima scelta in alcune circostanze, specialmente per la prevenzione dell’arteriosclerosi e la riduzione dello stress sfruttando i numerosi benefici dell’acqua ricca di magnesio per il benessere psicofisico. A chi soffre di problemi gastrici, invece, potrebbe essere indicato l’utilizzo di acque acidule, ovvero con un pH leggermente più basso. Ad ogni modo, l’uso di acque specifiche, soprattutto quelle molto ricche di minerali, oppure di acque particolari nelle persone vulnerabili o affette da patologie, richiede un consulto medico per evitare problemi per la salute.

Acqua buona da bere: quella del rubinetto è spesso la scelta migliore

Tra le numerose acque da bere che si possono trovare in commercio è importante scegliere quella più adatta alle proprie esigenze; tuttavia, l’acqua del rubinetto rappresenta spesso la soluzione migliore in termini di qualità, sicurezza e profilo nutrizionale. Si tratta infatti di un’acqua oligominerale o mediamente mineralizzata, in grado di fornire tutti i minerali più importanti per la salute dell’organismo ed evitare qualsiasi rischio grazie a numerosi e rigorosi controlli che assicurano l'incolumità dei consumatori.  Ovviamente, in alcuni casi particolari il medico potrebbe consigliare il consumo di un’acqua particolare, per esempio in presenza di una malattia cronica o la carenza di un minerale specifico, ma per la maggior parte delle persone basta bere l’acqua di rubinetto per stare in salute. Questo vale soprattutto in alcune zone come la Città metropolitana di Milano, dove Gruppo CAP mette a disposizione dei cittadini un’acqua da bere di ottima qualità, con una concentrazione bilanciata di sali minerali e parametri costantemente monitorati come riportato nell’etichetta dell’acqua. Oltre a garantire qualità e sicurezza, l’acqua del rubinetto è anche economica e sostenibile; infatti, aiuta a risparmiare per migliorare il bilancio familiare e ridurre l’impatto ambientale legato alla produzione, al trasporto e allo smaltimento delle bottiglie di plastica. Per questo non bisogna scegliere quale acqua bere in base a mode e falsi miti, ma è necessario essere consapevoli delle caratteristiche che deve avere una buona acqua e non farsi condizionare da aspetti che nulla hanno a che vedere con la qualità dell’acqua o i benefici per la salute e il benessere.