L’acqua potabile è un bene prezioso, in grado di garantire a tutti l’accesso a una risorsa di qualità a prezzi bassi, oltre ad evitare l’inquinamento ambientale causato dall’utilizzo di bottiglie di plastica. 

Per incentivarne l’uso responsabile, il governo ha previsto il bonus acqua potabile, un’agevolazione che consente di usufruire di un credito d’imposta per acquistare e installare sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290.

Il bonus sociale per l’acqua è disponibile per privati, persone giuridiche ed enti non commerciali, per ricevere uno sgravio fiscale su tutti i sistemi che migliorano la qualità dell’acqua fornita dagli acquedotti per il consumo dell’uomo. Inizialmente previsto solo per il biennio 2021/22, il bonus acqua è stato prorogato fino al 2023 dalla Legge di Bilancio 2022, con la possibilità di richiedere ogni anno l'agevolazione per le spese sostenute nell’anno precedente.

Il credito d'imposta del 50% del bonus acqua potabile non va confuso con le agevolazioni previste dal bonus acqua, luce e gas, misure che permettono alle famiglie in condizioni di disagio fisico o economico di beneficiare di un bonus per le bollette dell’acqua, dell’energia elettrica e del gas.

Il bonus acqua potabile 2023, invece, è rivolto alla razionalizzazione dell’utilizzo dell’acqua degli acquedotti e alla diminuzione del consumo di bottiglie di plastica, incentivando un impiego sostenibile ed efficiente di questa risorsa.

Bonus acqua potabile: come richiederlo?

Per capire come richiedere il bonus dell’acqua potabile basta seguire le linee guida pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate, dove viene spiegato passo dopo passo come procedere e quali sono i riferimenti normativi da considerare. In particolare, dal 1° al 28 febbraio 2022 è possibile presentare la domanda per il bonus acqua in merito alle spese sostenute l’anno scorso, quindi per i sistemi di depurazione e trattamento dell’acqua potabile acquistati e installati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021.

Per i dispositivi comprati e montati nel corso del 2022, invece, la richiesta andrà presentata dal 1° al 28 febbraio 2023. Ovviamente è necessario documentare la spesa per ottenere il credito d’imposta, perciò bisogna pagare l’impianto e l’installazione con un sistema di pagamento tracciabile (carta di credito, bonifico bancario o versamento postale). Inoltre, è necessario fornire anche un documento commerciale, oppure una fattura elettronica, in cui deve essere riportato il codice fiscale della persona che vuole usufruire dell’agevolazione fiscale per il bonus acqua potabile.

L’importo delle spese agevolabili e documentate deve essere comunicato in modo telematico all’Agenzia delle Entrate, adoperando il bonus in compensazione mediante il modello F24 per quanto riguarda i lavoratori autonomi o le persone esercenti attività d’impresa, altrimenti le persone fisiche possono inserire il bonus acqua all’interno della dichiarazione dei redditi.

In alternativa, è possibile effettuare la comunicazione inviando le informazioni necessarie in un file conforme, usando l’apposito software distribuito dall’Agenzia delle Entrate che consente di controllare i file e generare un pacchetto di dati compatibile con le specifiche tecniche richieste.

Altrimenti, si può comunicare l’ammontare delle spese sostenute per il bonus acqua potabile tramite l’area riservata sul portale online dell’Agenzia delle Entrate, effettuando il login con lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), la CIE (Carta di Identità Elettronica), la CNS (Carta Nazionale dei Servizi), oppure le credenziali abilitate Fisconline o Entratel. In questo caso, dopo l’accesso bisogna entrare nella sezione Servizi, proseguire all’interno della categoria Agevolazioni e infine individuare il servizio alla voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile.

Bonus acqua: modulo e istruzioni

Il modulo del bonus acqua potabile si trova sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, dove sono presenti anche le istruzioni da seguire per la compilazione e la trasmissione telematica del documento. 

La modulistica per il bonus acqua è costituita da un file PDF, in cui inserire tutte le informazioni richieste per conseguire il credito d’imposta del 50% concesso da questa agevolazione pubblica. 

Ecco nel dettaglio come si compila il modello, secondo quanto indicato dalle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate:

  • Informazioni personali del beneficiario del credito d’imposta

Nel frontespizio del modulo bisogna indicare innanzitutto il proprio codice fiscale, utilizzando il primo riquadro in caso di persona fisica o il secondo se il soggetto è diverso da una persona fisica, ad esempio una società di capitali o un ente non commerciale. In questo caso bisogna riportare il codice fiscale della persona fisica rappresentante legale del soggetto beneficiario dell'agevolazione, inserendo il valore 1 nella sezione laterale Codice carica. È anche possibile rinunciare al credito d’imposta, annullando la precedente richiesta barrando il riquadro Rinuncia. In seguito, bisogna firmare il modulo e aggiungere la data, quindi il soggetto incaricato della presentazione telematica deve compilare l’ultima sezione.

  • Quadro A – Spese agevolabili

La seconda parte del modulo per il bonus acqua potabile interessa le spese agevolabili, con una serie di informazioni da inserire nelle sezioni da A1 ad A9, in cui ogni riga è relativa a un diverso immobile nel quale è stato installato un sistema di trattamento dell’acqua, indicando il totale complessivo della spesa agevolata nella riga A10. Nelle altre voci bisogna riportare la spesa totale, la percentuale del 50% del credito d’imposta e i dati catastali dell’immobile, tra cui il codice catastale del comune e il numero di foglio e particella del documento catastale.

  • Quadro B – Verifica antimafia

L’ultima parte del modello del bonus acqua riguarda la verifica antimafia, tuttavia deve essere compilato soltanto quando l’importo del credito d’imposta supera i 150 mila euro. Non è tenuto alla compilazione anche chi esercita attività professionali, agricole, non organizzate secondo la forma d’impresa, oppure attività artigiane organizzate come lavoro autonomo o impresa individuale.

Dopo l’invio del modulo, l’Agenzia delle Entrate ha 10 giorni di tempo per certificare l’invio del documento telematico, confermando il via libera al bonus acqua. Le tempistiche sono state prorogate il 28 gennaio 2022, infatti prima di tale data erano necessari solo 5 giorni per ricevere l’ok in seguito all’invio del modulo. Questa modifica è stata annunciata attraverso il provvedimento del 16 giugno 2021, con il quale l’Agenzia delle Entrate si è presa più tempo per gestire le richieste per il credito d’imposta relativo al bonus acqua potabile.

A quanto ammonta il bonus acqua potabile?

L’importo del bonus per il trattamento dell'acqua potabile fornita dagli acquedotti è fissato per ogni immobile, perciò si può richiedere un’unica agevolazione per ogni unità immobiliare ad uso residenziale, istituzionale o commerciale. 

Per le persone fisiche è previsto un credito d’imposta del 50%, con una soglia massima di 1.000 euro per ciascun immobile. Per i titolari di attività d’impresa, gli esercenti che svolgono arti e professioni, gli enti non commerciali inclusi quelli religiosi e del Terzo settore, è possibile beneficiare di un importo massimo di 5.000 euro per ogni immobile sul quale calcolare l’agevolazione.

Come indicato in precedenza è necessario realizzare un pagamento tracciabile, tuttavia questa regola non si applica alle spese sostenute prima del 16 giugno 2021, data in cui è entrato in vigore il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, con la possibilità di integrare il documento commerciale o la fattura per attestare l’importo inserendo soltanto il codice fiscale del richiedente il credito d’imposta. 

Il bonus è valido per l’acquisto e l’installazione di una serie di sistemi per il trattamento dell’acqua potabile, tra cui filtri ai carboni attivi, aeratori e dispositivi a osmosi inversa.