I calcoli renali sono formazioni di consistenza piuttosto dura, paragonate comunemente a dei piccoli sassolini, che si manifestano all’interno delle vie urinarie.
Le cause legate alla comparsa di questa patologia sono piuttosto variegate e possono andare dal bere poco a una dieta squilibrata, fino ad arrivare alla presenza di alterazioni del metabolismo e di fattori genetici.
Il legame tra la scarsa idratazione e i calcoli renali, tuttavia, nel corso del tempo ha generato molta confusione sull’argomento. Spesso, infatti, ci si chiede se esista un'acqua adatta per calcoli renali e se alcune tipologie, come per esempio quelle del rubinetto ricche di sali e calcio, possano favorire lo sviluppo di questa malattia.
Si tratta di dubbi che possono portare a tenere sotto controllo il residuo fisso dell’acqua, intervenendo, qualora risulti piuttosto elevato, con l’acquisto di depuratori casalinghi, come l'addolcitore d'acqua domestico.
Questi comportamenti, tuttavia, non sono avvalorati da nessuna evidenza scientifica: come vedremo, infatti, la letteratura ufficiale ha smentito ogni correlazione tra l’assunzione di acqua del rubinetto e la comparsa della calcolosi.
Calcoli renali: quale acqua bere?
Innanzitutto, è bene sottolineare come la letteratura scientifica suggerisca di bere il più possibile in rapporto ai calcoli renali soltanto quando si è nell’ambito della prevenzione. Gli studi hanno infatti evidenziato che bere almeno 2 litri di acqua al giorno è un’abitudine utile per provare a evitare la comparsa di questa malattia delle vie urinarie.
Tuttavia, qualora si manifesti questa problematica, solo il medico può consigliare quanta acqua bere al giorno. Ci sono infatti quadri clinici legati alla calcolosi per i quali bere eccessive quantità di acqua può favorire alcune complicanze come coliche renali e, nei casi più delicati, ostruzioni renali, legati generalmente al fatto che la diluizione delle urine può favorire il movimento del calcolo.
In presenza di calcolosi una reazione piuttosto comune è quella di cercare un'acqua con poco calcio per calcoli renali, controllando il fattore di durezza dell’acqua, in quanto indice della concentrazione in sali di magnesio e calcio.
La tendenza ad assumere acque leggere o moderatamente oligominerali probabilmente è legata al fatto che la maggior parte dei calcoli renali sono formati da precipitati di ossalato di calcio. Tuttavia, quest’attitudine non è affatto giustificata dalle evidenze scientifiche, anzi: numerosi studi epidemiologici tendono a confermare l’esatto contrario.
A sfatare la convinzione che esista una diretta conseguenza tra la durezza dell'acqua – come per esempio quella che sgorga dal rubinetto – e l'insorgenza di calcoli, è l'Istituto Superiore di Sanità, che ha escluso qualunque correlazione tra l'acqua del rubinetto, "anche quella ad elevato residuo fisso, vale a dire ricca di sali di calcio e magnesio", e lo sviluppo di calcoli.
Inoltre, la maggior parte dei dati presenti in letteratura hanno evidenziato che la durezza dell’acqua è un fattore protettivo per quanto riguarda i calcoli renali. Perciò, le acque molto leggere, così come l'acqua demineralizzata o distillata, andrebbero evitate. Nello specifico, la concentrazione di magnesio nell'acqua svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione della formazione di calcoli. Senza contare che anche altre analisi hanno sottolineato che la concentrazione di calcio nell'acqua non è correlata alla maggior incidenza di calcoli renali.
Tutti gli studi clinici ed epidemiologici suggeriscono di bere acqua in abbondanza e di intervenire nella dieta, privilegiando un’alimentazione povera di ossalati e di sodio, con un adeguato apporto di calcio, in cui ai grassi saturi si preferiscano i mono o polinsaturi, riducendo infine, le proteine a favore di un maggior consumo di frutta e verdura.
Ma per prevenire la formazione dei calcoli renali, è inoltre fondamentale educare all'importanza dell'acqua fin da piccoli. La disidratazione nei bambini è infatti un fenomeno più comune di quanto si pensi, con il risultato che oggi la calcolosi nelle vie urinarie in età pediatrica si stima in aumento. Per questo è necessario scongiurarne l'insorgenza anche nei più piccoli, assicurandosi che bevano ogni giorno un'adeguata quantità di liquidi.
Per quanto riguarda invece la confusione che in genere esiste attorno al binomio acqua frizzante e calcoli renali, a fare chiarezza è uno studio pubblicato sul Central European Journal of Urology, secondo il quale l'acqua frizzante potrebbe inibire o promuovere la formazione di calcoli in base al contenuto.
Nello specifico, lo studio evidenzia che il calcio, provocando ipercalciuria, può contribuire alla formazione di calcoli di calcio, così come il sodio, che favorisce la calcolosi calcica idiopatica e ipercalciuria. Tuttavia, acque frizzanti con un alto contenuto di bicarbonato e magnesio, grazie alla formazione di citrato, avrebbero la capacità contrastare l’ipercalciuria, ostacolando la precipitazione dell'acido urico e lo sviluppo di calcoli di ossalato di calcio.
Non solo l'acqua per prevenire calcoli renali
Anche se l'acqua resta la risorsa più efficace per prevenire i calcoli, contro la nefrolitiasi esiste un altro alleato di salute, ovvero acqua e limone.
Stando a quanto affermato dall'American urological association, infatti, è sufficiente bere ogni giorno due litri di acqua in cui siano stati diluiti sei centilitri di succo di limone, per contrastare l'insorgenza di ossalato di calcio e fosfato di calcio, i due principali componenti dei calcoli. Il merito, anche in questo caso, va all'aumento di citrati nelle urine, che contribuiscono a ridurre il rischio di calcoli in modo naturale.
Acqua per eliminare calcoli renali
Oggi si ritiene che per contrastare l'insorgenza della calcolosi si debba preferire un'acqua con bassi livelli di sali minerali e con un buon effetto diuretico. Tuttavia, per prevenire ed eliminare la formazione dei calcoli renali, gli studi scientifici confermano che non è necessario preoccuparsi di residuo fisso, di calcare o di altro.
Come consiglia la maggior parte dei medici, per prevenire la formazione di calcoli renali, anche nei soggetti predisposti allo sviluppo di calcolosi, bisogna bere tanto, e l’acqua del rubinetto alla fine è la scelta più economica, ecologica e sicura per tutti.
Per quanto riguarda le persone predisposte o con problemi di calcolosi renali, in generale, ancora una volta la letteratura scientifica non giustifica l'assunzione di un tipo di acqua particolare, e l’acqua potabile di casa rimane un’acqua di qualità e sicura per legge. In ogni caso, bisogna sempre chiedere consiglio al medico, anche per sapere quanta acqua bere per espellere i calcoli renali di piccole dimensioni.