Molto spesso sentiamo parlare di acqua dolce e acqua dura, ma cosa si intende veramente per durezza dell’acqua? Questo termine, che per molti è sinonimo di calcare e di usura degli elettrodomestici, rappresenta in realtà un parametro di analisi dell’acqua potabile molto importante per la nostra salute.
È infatti un riconosciuto fattore di protezione per le malattie cardiovascolari, tanto che anche gli addolcitori delle acque utilizzati per diminuire la durezza dell'acqua potabile e limitare l’usura dei nostri elettrodomestici, se installati devono essere tarati in modo da mantenere un grado di durezza dell’acqua benefico per la salute.
Cos'è la durezza dell'acqua
Per capire il significato di acqua dura e quali effetti può avere sull'organismo, è importante chiarire in modo un po' più specifico cos'è la durezza dell'acqua.
Con il termine di durezza dell’acqua si intende infatti un parametro indicatore che rappresenta il contenuto di sali di calcio e magnesio disciolti nell’acqua, come carbonati, bicarbonati, solfati, cloruri e nitrati: una concentrazione che dipende principalmente dall’origine dell’acqua del nostro acquedotto. Per esempio, le acque naturali sotterranee e di falda sono caratterizzate da concentrazioni di calcio superiori ai 100 mg/L e di magnesio non superiori ai 50 mg/L.
La durezza dell’acqua rappresenta inoltre un parametro molto più specifico rispetto a residuo fisso e conducibilità elettrica perché non si limita a indicare solo la presenza o la quantità relativa di sali minerali nell’acqua potabile, ma permette di risalire fino al contenuto di due minerali in particolare, il calcio e il magnesio.
La durezza dell’acqua allo stesso tempo può influenzare o essere influenzata dal suo pH. Infatti, più il suo valore è al di sotto della neutralità più l’acqua è acida, dolce, poco mineralizzata e priva di calcare, mentre più il pH è al di sopra della neutralità, più alta sarà la mineralizzazione dell'acqua, che tenderà quindi ad essere alcalina, dura e ricca di calcare.
La concentrazione di calcio e magnesio condizionano anche il sapore dell’acqua, a seconda della quantità di sale di calcio presente nell’acqua potabile. La soglia di sapidità per l’uomo è intorno ai 100-300 mg/L, mentre per il magnesio si stima che sia molto inferiore. In molti casi i consumatori hanno una tolleranza superiore ai 500 mg/L.
Parlando di acqua dura o dolce si pensa subito al contenuto di calcare e all’impatto sfavorevole sui nostri elettrodomestici. Tuttavia, la percezione negativa di tale valore trascura non solo il residuo fisso come buona fonte di calcio e magnesio, ma anche come importante fattore di prevenzione di alcune patologie croniche.
Calcio e magnesio sono infatti due nutrienti fondamentali per mantenere attivi alcuni processi organici vitali, ma che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare autonomamente. Il calcio, ad esempio, è coinvolto nel metabolismo del tessuto osseo sia nella fase di crescita, sia nell’età avanzata e nella donna in menopausa.
Rappresenta un componente strutturale fondamentale delle nostre ossa, delle vere e proprie “banche di calcio”, e il ricambio continuo di calcio è decisivo nel mantenere la stabilità della nostra impalcatura ossea, da cui il suo ruolo essenziale nella prevenzione dell’osteoporosi.
Il calcio come ione inoltre partecipa attivamente e regola i meccanismi di contrazione del muscolo, di trasmissione dell’impulso nervoso, di attività del muscolo cardiaco, di permeabilità delle membrane, di rilascio ormonale, di coagulazione del sangue, di segnalazione intracellulare, di attivazione di alcuni enzimi e di moltiplicazione e differenziazione cellulare. Tutte funzioni che rendono evidente l’essenzialità del calcio per la vita: non a caso è presente anche in molti alimenti.
Il magnesio è un altro nutriente vitale e essenziale in numerosi processi metabolici come la biosintesi dei lipidi, delle proteine e degli acidi nucleici, la formazione del "secondo messaggero" AMP-ciclico e la glicolisi.
Per questo può essere consigliabile bere acqua magnesiaca. Tale elemento regola i processi di trasporto energia-dipendenti delle molecole attraverso la membrana cellulare, mantiene il potenziale di membrana della cellula nervosa e dei muscoli e partecipa alla trasmissione dell'impulso nervoso.
Inoltre, sostiene i processi di mineralizzazione e di sviluppo dell'apparato scheletrico e supporta l'attività di oltre 300 sistemi enzimatici. Il magnesio è dunque un elemento dalle mille sfaccettature, coinvolto non solo nella regolazione della contrazione muscolare e cardiaca, nel metabolismo energetico e nel sostegno cardiovascolare, ma anche nei fini meccanismi che regolano la nostra sensibilità, il nostro umore e le nostre funzioni psichiche. Il magnesio è ampiamente distribuito in tutti gli alimenti e naturalmente anche nell’acqua.
Misurare la durezza dell'acqua
Per capire come misurare la durezza dell'acqua è necessario innanzitutto distinguere tra durezza totale, durezza permanente e durezza temporanea.
- La durezza totale indica il quantitativo complessivo di calcio e magnesio presenti nell'acqua;
- La durezza permanente misura il quantitativo di bicarbonati di calcio e magnesio che precipitano con l'ebollizione;
- La durezza temporanea è la differenza tra la durezza totale e la durezza permanente, di conseguenza misura il quantitativo di bicarbonati di calcio e magnesio precipitati per effetto dell'ebollizione.
Il calcolo della durezza acqua si effettua in laboratorio attraverso due diverse metodologie, la prima, quella un po' più precisa, è nota come metodo complessometrico, la seconda, un po' più veloce, ma meno accurata, è nota come metodo di Boutron-Boudet.
I valori così determinati permettono la misurazione della durezza dell'acqua in base al contenuto di CaCO3, con un'unità di misura variabile in base al sistema di riferimento adottato.
Unità di misura della durezza dell’acqua
Esistono diverse unità di misura della durezza dell'acqua, a cominciare dai moli per metro cubo (mol/m³) previsti dal Sistema internazionale, passando per i gradi inglesi (°e) e i gradi americani (°TH), fino ai gradi tedeschi, che misurano la durezza acqua in °dh, e i gradi francesi, che si indicano con il simbolo °F.
I gradi francesi come unità di misura della durezza dell'acqua
Nel nostro paese, per misurare la durezza dell'acqua si usano prevalentemente i gradi francesi, i quali permettono di tracciare una scala durezza acqua classificandola in base al contenuto di CaCO3. Di seguito i valori di durezza dell'acqua secondo i parametri stabiliti:
- Fino a 4°F: molto dolce;
- Da 4°F a 8°F: dolce;
- Da 8°F a 12°F: mediamente dura;
- Da 12°F a 18°F: discretamente dura;
- Da 18°F a 30°F: dura;
- Oltre 30°F: molto dura.
Qual è la durezza acqua consigliata
La durezza dell’acqua ci permette di valutare la sua efficacia come fonte naturale di calcio e magnesio e di conoscere meglio questi due nutrienti essenziali e i loro benefici per la nostra salute.
Secondo l’OMS l’acqua potabile fornisce dal 5 al 20% del fabbisogno di calcio e magnesio giornaliero a seconda della sua durezza e quindi dei processi di addolcimento o altri trattamenti in uso nel sistema idrico che possono condizionare la concentrazione di minerali; di conseguenza, il contenuto di calcio e magnesio dell’acqua del rubinetto ricade all’interno dei limiti di sicurezza e non rappresenta un rischio per la salute.
Inoltre, a differenza della diffusa credenza popolare per cui il consumo di acque ricche di calcio e magnesio favorisca l’insorgere dei calcoli renali, è dimostrato scientificamente come questa invece aiuti a prevenirne la comparsa.
In aggiunta, studi recenti hanno evidenziato come la durezza dell’acqua potabile rappresenti un importante parametro o fattore di prevenzione delle malattie cardiovascolari. Nello specifico, i risultati di diversi studi dimostrano che più l’acqua del rubinetto è dolce e maggiore è l’incidenza di malattie cardiovascolari nella popolazione, mentre l’utilizzo di acqua più dura è risultato un fattore protettivo.
Una conferma sostenuta dalla comunità scientifica mondiale, e che ha portato vari Paesi a iniziare a considerare l’acqua potabile un importante mezzo di prevenzione delle malattie cardiovascolari. Nello specifico, l’OMS si è impegnata a prendere in considerazione l’identificazione di un parametro minimo di calcio e magnesio per l’acqua potabile.
L’Italia, sulla base di queste evidenze scientifiche, e avendo già previsto in passato un valore del parametro durezza minimo pari a 60 mg/L di calcio per le acque addolcite o dissalate, ha stabilito, con il D. Lgs 31/2001, un valore consigliato di riferimento di 15-50 °F equivalenti a 150-500 mg/L di calcio carbonato, ovvero a 60-200 mg/L di calcio.
Allo stesso modo il valore minimo di pH dell’acqua potabile a 6,5 era stato stabilito a suo tempo per garantire anche una durezza dell’acqua accettabile, dato che un pH<6,5 è tipico di acque molto dolci e poco mineralizzate. L’effetto benefico dell’acqua potabile in base alla sua durezza sembra essere dovuto principalmente al contenuto di magnesio.
Durezza acqua consigliata per gli elettrodomestici
Un elevato valore di durezza dell’acqua influisce negativamente sulla resa dei saponi, ovvero aumenta la quantità di sapone necessario per ottenere l’effetto pulente desiderato. Inoltre, a seconda del pH, una durezza dell’acqua superiore a 200 mg/L è associata alla formazione di depositi di calcare o calcio carbonato. Tuttavia, la creazione di uno strato superficiale aderente e compatto di calcare può avere anche un valore protettivo, isolando il flusso d’acqua dalle tubazioni.
Quando però si supera un valore soglia di stratificazione si innescano dei meccanismi chimico fisici, dipendenti principalmente dal pH dell’acqua, che favoriscono la corrosione delle tubazioni. Il parametro di riferimento consigliato è stato quindi stabilito per trovare un giusto compromesso tra la protezione di tubature e impianti protettivi e la salute pubblica.
L’acqua del rubinetto nei territori serviti da Gruppo CAP in base a tutti questi parametri è quindi un’acqua potabile di qualità per la salute e con un impatto controllato su lavatrice e tubazioni
Per chi volesse proteggere ulteriormente la lavatrice o la caldaia, sarebbe utile valutare un sistema di addolcimento dedicato. Infatti, per ovviare al potenziale problema del calcare, la stessa comunità scientifica consiglia di utilizzare sistemi di addolcimento delle acque domestiche solamente a monte degli elettrodomestici.
Il cittadino deve infatti essere consapevole che un eccessivo abbattimento della durezza dell’acqua causa inevitabilmente un importante impoverimento dei minerali in essa contenuti, per cui è necessario valutare i giusti accorgimenti per gli elettrodomestici considerando l’impatto sulla propria salute.
La durezza dell’acqua potabile rappresenta quindi una risorsa fondamentale per valutare la qualità dell’acqua che scorre dal nostro rubinetto. Un parametro che la scienza considera importante fattore protettivo contro le malattie cardiovascolari, mentre per la nostra lavatrice rappresenta solo uno spiacevole inconveniente per resa e durata.
Nel giusto equilibrio tra le scelte per propria la salute e quelle per la propria casa c’è la soluzione che il gestore del servizio idrico offre ai suoi utenti: acqua potabile di qualità.