L’inquinamento della Terra è un problema reale e sempre più allarmante. Negli ultimi cento anni abbiamo vissuto un processo di grande rivoluzione e industrializzazione che ha portato a un miglioramento della qualità della vita ma a caro prezzo: l’inquinamento dell’acqua, dell’aria e del suolo.
L’avvelenamento del Pianeta per mano nostra sta raggiungendo livelli talmente elevati che la Terra stessa sembra ribellarsi per ogni microgrammo di inquinanti liquidi, solidi e gassosi con cui l’abbiamo avvelenata, e si manifesta attraverso una serie di catastrofi naturali indomabili come terremoti, tsunami, cicloni alluvioni e lo scioglimento dei ghiacciai. L’inquinamento ormai è un problema davvero serio: se 50 anni fa dovevamo imparare a non gettare per terra cartine di caramelle, adesso abbiamo tutti la responsabilità di impegnarci a rispettare l’ambiente.
Qui parleremo dell’acqua e del fatto che, nel nostro piccolo, ognuno di noi può fare qualcosa per l’ambiente iniziando ad inquinare meno le nostre risorse idriche. Come? In primis conoscendo meglio cosa inquina l’acqua, per comprendere quanto sia importante oggi acquisire nuove abitudini di vita.
Si tratta spesso di semplici gesti quotidiani che, moltiplicati per milioni di persone per 365 giorni all’anno, possono diminuire l’inquinamento idrico diretto umano e in parte quello urbano e climatico. L’importante è iniziare subito!
Che cos'è l'inquinamento idrico
L’inquinamento idrico è costituito dall’insieme di agenti chimici, fisici, biologici e termici immessi dall’uomo in tutte le riserve di acqua superficiali o sotterranee presenti sulla Terra. Oceani, mari, laghi, fiumi, ruscelli, canali e canaletti naturali e artificiali e le riserve idriche sotterranee sono arrivati a livelli di inquinamento preoccupanti, così come anche alcune falde. In pratica stiamo avvelenando noi stessi.
Tipologie di inquinamento dell'acqua
Vediamo insieme quali sono i principali tipi di inquinamento idrico che possono colpire negativamente le nostre riserve di acqua mondiali.
Inquinamento agricolo
I fertilizzanti, i diserbanti e tutta la chimica e la biologia (concimi naturali) utilizzati in agricoltura sono tra le principali cause di inquinamento chimico e biologico dell’acqua. A tutto ciò si aggiunge anche la dispersione di acqua dovuta all’irrigazione agricola che diminuisce ulteriormente le riserve idriche e poi, dal suolo agricolo, l’acqua ritorna nelle riserve sotterranee ricca di inquinanti.
Inquinamento industriale
Molte industrie riversano nell’acqua sostanze tossiche e non biodegradabili. Si tratta dei residui chimici della lavorazione di metalli pesanti, oli minerali, idrocarburi, ammoniaca, solventi e tutta una serie di inquinanti che variano spesso in base al tipo di industria. In più le industrie riempiono anche l’aria di particelle di agenti inquinanti che la pioggia poi fa cadere nell’acqua, la così detta “deposizione atmosferica”.
Anche l’inquinamento ha un suo “ciclo”, il problema è che è entrato nel ciclo dell’acqua e nel ciclo vitale dell’uomo! Alcune industrie hanno anche contribuito ad alterare l’ecosistema di laghi, fiumi e delle coste immettendo acqua a temperature elevate per alimentare i propri sistemi di raffreddamento. Una forma di inquinamento termico che ha ripercussioni sempre più evidenti su fauna, flora e tutto l’ecosistema idrico.
Inquinamento urbano e umano
Sotto questa voce possiamo far confluire parte dell’inquinamento dovuto all’uomo e a tutto ciò che ci rende la vita confortevole. Gli idrocarburi che utilizziamo per riscaldarci e per andare in macchina dall’aria passano all’acqua. Gli inquinanti chimici e fisici dovuti all’urbanizzazione si depositano anche sul suolo e poi dilavano nell’acqua con le piogge.
I rifiuti urbani che finiscono in mare, anche quella piccola carta caduta dalla tasca o la bottiglia di plastica dimenticata in spiaggia, tutto finisce in mare. Le isole di plastica che galleggiano nel mare ne sono l’evidenza. Senza dimenticare i rifiuti biologici che ogni casa immette nel sistema fognario che, dopo depurazione, finiscono nei corsi d’acqua e poi in mare. Nei i rifiuti fognari però c’è anche tanta chimica, da tonnellate di tensioattivi, conservanti e altri ingredienti di detergenti, bagnoschiuma o detersivi all’olio di frittura, per citarne solo i più comuni!
Inquinamento da rifiuti accidentali
Sotto questa voce mettiamo le perdite accidentali di petrolio dovute a navi che affondano in mari e oceani ma anche a tubature danneggiate. Poi non possiamo tralasciare le attività di estrazione mineraria nel sottosuolo che immettono sostanze chimiche nell’acqua e, infine, i rifiuti radioattivi che fanno parte dell’inquinamento industriale, e non solo, gravemente accidentale.
Altro: riscaldamento globale e non solo
Infine il riscaldamento globale dell’acqua e lo scioglimento dei ghiacciai sono conseguenze dell’effetto serra causato a sua volta dall’inquinamento globale. L’aumento della temperatura dell’acqua ha fortemente alterato l’ecosistema idrico. In più, l’immissione di specie aliene animali e vegetali in alcuni ambienti ha sconvolto l’equilibrio dell’ecosistema indigeno, causando anche inquinamento, ad esempio biologico, dell’acqua.
Inquinamento dell'acqua: tutte le soluzioni
Inquinamento industriale e agricolo richiedono grandi soluzioni che ogni stato sta cercando di attuare. Basti pensare al programma di sostenibilità, che l’ONU sostiene nei 17 punti essenziali dei suoi Sustainable Development Goals. Il problema è che oggi più che mai stiamo pagando per un passato a controlli ridotti e per quei Paesi che, oggi, stanno vivendo la loro prima Rivoluzione Industriale senza preoccuparsi dell’inquinamento.
Se le grandi soluzioni sono importanti ma lontane dalla nostra portata, leggendo le varie cause dell’inquinamento idrico ognuno di noi può rendersi conto che può fare molto nel suo piccolo. Piccoli gesti che moltiplicati per milioni di persone possono ridurre una bella fetta di inquinamento dell’acqua dovuta alle attività dell’uomo.
Lavarsi e lavare: basta veramente poco prodotto!
Bagnoschiuma, detergenti e detersivi che utilizziamo per l’igiene personale e per lavare stoviglie, pavimenti, auto e abiti, rappresentano per l’ecosistema idrico tonnellate di inquinanti chimici immessi ogni giorno. Tra docce, lavastoviglie, lavatrici e lavaggio di pavimenti stiamo facendo un disastro. Il bello è che basta poco bagnoschiuma per lavarsi, la schiuma è bella da vedere ma inquina e in più la pelle ne risente con secchezza e disidratazione.
Lo stesso vale con l’igiene della casa e, se non si è capaci di regolare le dosi, ci sono ormai una miriade di pastiglie pre-dosate per lavastoviglie e lavatrici. Poi, si potrebbe anche iniziare a scegliere cosmetici o detergenti eco-bio compatibili. Sono formulazioni studiate per inquinare il meno possibile la pelle, la casa e il mare. Ce ne sono di tutti i prezzi ma, alla resa dei fatti, il conto che ci può presentare la Terra sarà sempre più alto!
Giù per il lavandino o per il water solo acqua e il necessario!
Gli oli di frittura e altri rifiuti alimentari e non devono essere gettati nel sacchetto dei rifiuti. Giù per il lavandino o il water inquinano! La raccolta differenziata aiuta con l’umido, il secco, plastica, lattine e punti di stoccaggio per rifiuti speciali: impariamo a utilizzare questo servizio al meglio.
La bicicletta fa bene alla salute, all’aria e all’acqua
Se potete usate la bicicletta per andare al lavoro, a fare la spesa e ovunque sia possibile. Nel 2016 i dati hanno evidenziato che solo il 4% degli Italiani usa la bicicletta. Se proprio non volete o non potete pedalare, almeno usate i mezzi pubblici e non la vostra auto. Ridurre le emissioni delle auto è un bene per l’aria e per l’acqua
Bevete acqua del rubinetto
Solo 3 famiglie su 10 bevono l’acqua del rubinetto, le altre 7 comprano l’acqua! L’acqua potabile del rubinetto è sicura e controllata, non ha nulla da invidiare a quella di bottiglia. Anzi, quella in bottiglia favorisce l’inquinamento perché alimenta il traffico di camion trasportatori nella penisola e, se si tratta di bottiglie di plastica, favorisce l’accumulo di tonnellate di rifiuti di plastica da gestire. Le isole sono belle con sabbia, palme e un mare cristallino, non di plastica! Viene pertanto spontaneo chiedersi se bere acqua in bottiglia di plastica abbia ancora senso.
Per ridurre l’inquinamento idrico ognuno di noi è essenziale
L’inquinamento idrico è arrivato a livelli mai visti prima: isole di plastica navigano negli oceani, laghi e fiumi hanno mutato fauna e flora per adattarsi alla chimica di fertilizzanti o rifiuti industriali le falde sotterranee iniziano a presentare i primi segni di pressione e le temperature delle acque aumentano, non solo a causa dei cambiamenti climatici.
L’ecosistema dell’acqua subisce da sempre il fenomeno dell’inquinamento ma, mentre 50 anni fa era in grado di autodepurarsi, oggi non riesce ad affrontare tutto questo stress chimico, fisico, termico e biologico. Laghi, fiumi e mari rischiano di trasformarsi in grandi stagni inquinati.
C’è ancora speranza però, la cosa importante è iniziare tutti a rispettare la Terra e acquisire comportamenti più responsabili per garantire la sostenibilità ambientale. Le risorse idriche stanno diminuendo e perdere l’acqua significa mettere a rischio la vita perché l’acqua è vita.
Iniziamo quindi tutti insieme a ridurre tonnellate di inquinanti: piccoli gesti di milioni di persone possono cambiare il mondo!