In un contesto in cui il cambiamento climatico e la scarsità idrica diventano problemi che impattano sempre di più la vita quotidiana, il riutilizzo delle acque grigie rappresenta una soluzione concreta, attuabile e sostenibile. Questo approccio non solo permette di ridurre gli sprechi, ma si inserisce perfettamente all’interno di un modello di economia circolare, che mira a prolungare il ciclo di vita delle risorse, tra cui una delle più importanti è proprio l’acqua.

Cosa sono le acque grigie

Le acque grigie sono acque reflue domestiche provenienti da lavandini, docce, vasche da bagno e lavatrici. A differenza delle acque nere, che contengono materia fecale e richiedono trattamenti complessi, le acque grigie hanno un livello di contaminazione intermedio e sono più facili da trattare per usi non potabili.
Infatti, contengono residui di saponi, detergenti, oli leggeri e particelle organiche, e proprio per questo possono essere recuperate e riutilizzate attraverso diversi sistemi, sia più semplici che molto complessi. È importante ricordarsi, però, di trattarle entro 24 ore per evitare proliferazioni batteriche.

Economia circolare e gestione delle acque

In un contesto in cui l’economia circolare promuove sempre di più la riduzione degli sprechi e la valorizzazione delle risorse esistenti; le acque grigie si inseriscono perfettamente in questo paradigma, poiché possono essere trasformate da scarto inutilizzabile ad una risorsa preziosa. Il loro recupero permette di creare un ciclo in cui l’acqua viene riutilizzata più volte, diminuendo la necessità di prelevarne di nuova.

Inoltre, l’integrazione tra riciclo idrico, energia rinnovabile e soluzioni verdi (come i tetti vegetali o l’agricoltura urbana) rafforza un approccio sistemico alla sostenibilità ambientale. In quest’ottica, anche le tecnologie per il recupero delle acque grigie possono evolversi in modo sinergico con altri strumenti sostenibili.

Le tre tipologie di acque scure

Per comprendere il potenziale del recupero idrico, è utile distinguere tra acque bianche, grigie e nere:

  • Acque bianche: provengono da pioggia o neve e non sono contaminate. Possono essere raccolte direttamente e non hanno bisogno di alcun trattamento per essere utilizzate per i sistemi di irrigazione o per sistemi di raffrescamento.
  • Acque grigie: derivano da un uso domestico quotidiano (es. lavandini e docce) e possono essere recuperate, attraverso diversi sistemi, per scopi non potabili.
  • Acque nere: queste ultime tipologie di acqua provengono dai WC e per essere utilizzate richiedono trattamenti avanzati. Non devono essere mescolate con le acque grigie, cioè quelle provenienti da fonti domestiche come docce, lavandini, lavatrici o lavastoviglie, che risultano meno contaminate rispetto alle acque nere. Questo perché, se le acque nere (contenenti rifiuti fecali e batteri pericolosi) venissero unite alle acque grigie, l'intero volume d'acqua diventerebbe altamente inquinato, rendendo necessario un trattamento molto più complesso, costoso e avanzato per poterla riutilizzare. Separare i due tipi di acque permette invece di recuperare più facilmente le acque grigie per usi non potabili, come l'irrigazione del giardino o il risciacquo dei WC.
Tipo di acquaFonteLivello di contaminazioneFacilità di trattamento
Acque bianchePioggia, neveBassoAlta
Acque grigieDocce, lavandini, lavatriciMedioMedia
Acque nereWCAltoBassa


Vantaggi del recupero delle acque grigie

Recuperare e riutilizzare le acque grigie comporta vantaggi concreti:

  • Riduzione del consumo idrico: si può risparmiare fino al 50% di acqua potabile in casa.
  • Taglio dei costi in bolletta: meno consumo significa anche spese ridotte nel medio/lungo periodo.
  • Minore impatto ambientale: si riduce il prelievo dalle risorse naturali e il carico sugli impianti di depurazione.

Sistemi per il recupero delle acque grigie

Esistono diversi sistemi per il recupero delle acque grigie, da quelli semplici fai-da-te a impianti più complessi e automatizzati. La scelta dipende dalle esigenze specifiche, dallo spazio disponibile e dal budget.

Sistemi semplici di deviazione

Questi sistemi deviano direttamente le acque grigie verso l’irrigazione del giardino o lo scarico del WC, con una filtrazione minima. Sono economici e facili da installare, ma hanno limitazioni in termini di qualità dell’acqua erogata.

Sistemi di filtrazione meccanica

Utilizzano filtri fisici per rimuovere particelle solide dalle acque grigie. Possono includere filtri a sabbia, a maglia o a cartuccia. Questi sistemi richiedono una manutenzione regolare per la sostituzione o la pulizia dei filtri.

Sistemi biologici

Sfruttano microrganismi per degradare i contaminanti organici presenti nelle acque grigie. Possono includere letti di fitodepurazione o biofiltri. Sono più ecologici ma richiedono più spazio.

Sistemi completi con trattamento chimico

Questi sistemi complessi combinano filtrazione meccanica, trattamento biologico e disinfezione chimica (spesso con cloro o UV) per produrre acqua di alta qualità. Sono i più costosi ma offrono la maggiore sicurezza e versatilità d’uso.

L’investimento iniziale per un sistema di recupero di acque grigie può variare da poche centinaia di euro per soluzioni semplici a diverse migliaia per impianti completi. Tuttavia, il recupero di queste tipologie di acque si ripaga nel tempo grazie al risparmio sulla bolletta dell’acqua.

Soluzioni fai-da-te per il recupero delle acque grigie: iniziare in modo semplice

Chi desidera iniziare con il recupero delle acque grigie in modo economico può valutare diverse soluzioni pratiche. Un primo passo può essere l’installazione di una valvola di deviazione sul tubo della lavatrice, in modo da raccogliere l’acqua in un contenitore per poi utilizzarla per irrigare il giardino. Infine, è possibile realizzare un piccolo letto di fitodepurazione utilizzando piante come giunchi o iris, che agiscono da filtri naturali. In ogni caso è fondamentale utilizzare detergenti biodegradabili e curare la manutenzione del sistema.

Utilizzi delle acque grigie trattate

Dopo il trattamento, le acque grigie possono essere reimpiegate in vari modi all’interno della casa. L’utilizzo più comune riguarda l’irrigazione di giardini e aree verdi. È anche possibile sfruttarle per alimentare lo scarico del WC, riducendo notevolmente il consumo di acqua potabile. Le acque grigie possono inoltre essere utilizzate per pulizie esterne, come il lavaggio dell’auto, dei vialetti o dei terrazzi. Nei sistemi più avanzati, è possibile impiegarle persino per alimentare nuovamente la lavatrice, contribuendo così a creare un ciclo virtuoso all’interno dell’abitazione.

Il ruolo del degrassatore

Un componente spesso necessario nei sistemi di recupero è il degrassatore, che serve a separare oli e grassi dall’acqua. Può essere statico, dinamico o biologico a seconda delle esigenze e dipende principalmente dalla quantità di acqua da trattare e dal livello di contaminazione da oli e grassi. In generale è uno strumento che migliora la qualità del trattamento e previene intasamenti nei filtri. 

Guardando al futuro

Il riciclo delle acque grigie non è solo una buona pratica domestica, ma un tassello fondamentale per promuovere sistemi di gestione idrica più sostenibile all’interno delle famiglie medie. In un’ottica di economia circolare, ogni goccia riutilizzata è un passo verso un uso più responsabile delle risorse naturali. Le tecnologie stanno evolvendo, e con esse cresce la possibilità di rendere queste soluzioni accessibili a un numero sempre maggiore di persone.