Perché è essenziale conoscere i parametri dell’acqua del rubinetto?
In generale un uomo adulto deve bere almeno 1 litro e mezzo d'acqua al giorno. L’acqua infatti rappresenta assieme al cibo un’importante fonte di minerali, i quali svolgono funzioni vitali per il nostro organismo. Nello specifico si distingue tra macroelementi o macronutrienti come Calcio, Magnesio, Fosforo, Potassio, Sodio e Zolfo il cui fabbisogno o Valore Nutrizionale di Riferimento (VNR) è espresso in g o mg e gli oligoelementi o microelementi, ossia Cromo, Cobalto, Fluoro, Iodio, Manganese, Molibdeno, Ferro, Fluoro, Iodio, Rame, Zinco e Selenio, il cui fabbisogno è espresso in mg o µg. Secondo gli studi scientifici, il fabbisogno di acqua giornaliero consigliato integra l’apporto di minerali e acqua dei vari alimenti presenti in un regime dietetico sano, e risponde così in modo efficiente alle necessità dell’organismo senza superare l’apporto massimo. L’acqua potabile rappresenta infatti una fonte di nutrienti essenziali che però possono creare potenziali problemi per la salute in caso di sovradosaggio. Per questo motivo la concentrazione ideale dei vari minerali nell’acqua potabile è stata calcolata valutando anche il regime dietetico. Ma questo, è solo uno dei requisiti a cui l’acqua potabile deve rispondere per poter ritenere il suo consumo sicuro per la salute dell’uomo.I valori dell’acqua potabile e la normativa di legge
I requisiti necessari per identificare l’acqua potabile sono stati definiti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), elaborati a livello comunitario con la Direttiva 98/83/CE e recepiti dagli organi di controllo di competenza per ogni Paese, in Italia dal Ministero della Salute con il Decreto Legislativo 18/2023. In particolare il nostro Ministero della Salute ha strutturato un sistema di organi regionali, provinciali e comunali che a vari livelli controllano la rete idrica e che devono strutturare uno schema operativo di controllo per gli standard di qualità e sicurezza. La normativa nazionale in materia di qualità delle acque destinate al consumo umano, stabilisce infatti un sistema di analisi chimiche dell’acqua potabile volto a garantirne la sicurezza. Tale sistema di controlli prevede l’analisi di campioni prelevati dai pozzi, dagli impianti di adduzione, di accumulo e di potabilizzazione e dalle reti di distribuzione. In base a questa normativa, l’acqua per essere definita potabile deve rispondere a dei requisiti minimi che prevedono l’assenza di microrganismi pericolosi per la vita dell’uomo e la conformità ai valori di parametro delle sue caratteristiche microbiologiche, chimiche e fisiche (cioè la composizione dell'acqua stessa).Acqua potabile: i parametri considerati nell'analisi chimica dell’acqua
L’acqua ha una sua composizione tipica della sorgente di prelievo. La composizione dell’acqua alla sorgente infatti dipende da quella del terreno che attraversa e con cui viene in contatto. L’acqua è per sua natura un solvente e un reagente: i minerali, le sostanze inorganiche e organiche e i composti naturali e artificiali presenti nel terreno tendono non solo a miscelarsi con l’acqua, ma anche a reagire tra loro nell’ambiente acquoso che li circonda. L’acqua alla sorgente rispecchia quindi la naturale composizione del terreno circostante, inevitabilmente influenzato anche dall’urbanizzazione, dall’allevamento, dall’agricoltura e dall’industrializzazione e da cui possono derivare sia un potenziale inquinamento che un eventuale rischio microbiologico. Nel suo percorso dalla sorgente al rubinetto di ogni casa l’obiettivo del sistema idrico integrato è quello di offrire al cittadino un’acqua potabile di qualità per tutte le sue esigenze. L’acqua potabile infatti non viene solo bevuta, ma può anche essere utilizzata per cucinare e per lavarsi. Oppure ancora venire impiegata nella preparazione industriale di alimenti, farmaci o bevande.I parametri che determinano la potabilità dell’acqua
Per definizione, in base all’art.4 del Decreto Legislativo 18/2023 “le acque destinate al consumo umano non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana”. La potabilità dunque è un requisito essenziale stabilito anche in base a precisi parametri microbiologici (ad esempio presenza di Enterococchi o di Escherichia coli) e chimici stabiliti dal Ministero della Salute nel Decreto Legislativo 18/2023. Nello specifico il legislatore ha stabilito sia i valori massimi di riferimento, che i metodi di analisi per ogni parametro oltre alle procedure da seguire qualora si presentassero valori non conformi. Inoltre considerando sempre i rischi biologici, chimici, fisici, sono stati anche identificati dei parametri indicatori e dei parametri emergenti. I primi sono utili per identificare possibili alterazioni della composizione dell’acqua, mentre i secondi considerano alcune sostanze che negli ultimi tempi godono di particolare attenzione per i potenziali pericoli per la salute. Vediamo allora quali sono i valori da considerare per un’analisi dell’acqua ottimale.1. Parametri chimici
Tabella creata in base ai dati del Ministero della salute. Per ogni sostanza sono stati definiti dal Ministero della Salute, in base alle indicazioni dell’OMS, dei valori di riferimento massimi entro i quali la concentrazione di ogni elemento è considerata sicura per la salute dell’uomo. Da un confronto tra i VNR (Tabella 1) e i valori parametro (Tabella 2) riferiti ad alcuni minerali essenziali per l’uomo, è evidente come la loro concentrazione nell’acqua potabile sia ampiamente al di sotto dell’apporto massimo giornaliero raccomandato per ogni nutriente. I valori parametro rappresentano nello specifico dei requisiti essenziali per definire la potabilità dell’acqua. Le sostanze presenti nella tabella sono quelle identificate dall’OMS in base ai dati scientifici di analisi e controllo delle acque potabili. La Tabella 2 riporta invece i principali composti chimici naturali e di sintesi: minerali e metalli pesanti che si possono trovare nell’acqua potabile o altre sostanze naturalmente presenti o immesse nell’ambiente dall’uomo, ad esempio residui dei prodotti dell’industria o dell’agricoltura. Naturalmente, per le sostanze chimiche non riportate in tabella sono previsti degli interventi per valutare il potenziale rischio caso per caso. La frequenza dei controlli per tutti gli elementi si basa su uno schema operativo in cui sono stabiliti anche i tempi di ogni singola procedura ordinaria, straordinaria ed extra-ordinaria. In particolare, Gruppo CAP esegue di routine circa 100 prelievi giornalieri e 690 mila determinazioni analitiche annue e presto su tutto il territorio gestito verrà adottato il Water Safety Plan, sistema avanzato già avviato in alcuni comuni, che prevede controlli ancora più stringenti. Ogni zona la sua particolare composizione chimica, e quindi il sistema di controllo WSP prevede l’analisi degli elementi tipicamente presentinell’acqua di un determinato territorio, seguendo precise mappature e misurazioni geologiche della falda. Per le altre sostanze presenti in Tabella 2 ma atipiche in un determinato territorio, sono previsti comunque dei controlli di monitoraggio.2. Parametri indicativi ed emergenti
* Misurata a 20°C.
** Valori consigliati nel Decreto Legislativo 18/2023: 15-50 °F (il limite inferiore vale per le acque sottoposte a trattamento di addolcimento o di dissalazione).
*** Determinato a 180 °C.
**** Le concentrazioni di amianto rinvenute nelle acque potabili in distribuzione sono abbastanza variabili con un valore massimo misurato di 130 mila fibre/L, molto inferiori al limite stabilito
***** acido perfluoroottansulfonico – sostanza perfluoroalchilica
******Acido perfluoroottanoico – sostanza perfluoroalchilica
I parametri indicativi rappresentano invece valori di controllo, riferiti a potenziali rischi microbiologici (Clostridium perfringens, Conteggio colonie), alla presenza di alcune sostanze chimiche (Alluminio, Ammonio, Carbonio organico totale, Cloruro, Cloro, Zolfo come solfato, Cromo, Ferro, Manganese, Rame e Sodio) e a variazioni di alcune proprietà chimico-fisiche dell’acqua potabile (residuo fisso e conducibilità elettrica, pH, durezza dell’acqua, colore, odore e sapore).
I parametri indicativi in linea generale non sono considerati pericolosi per la salute ma rappresentano degli utili indizi per rilevare un cambiamento nella qualità dell’acqua potabile e quindi rappresentano un importante indicatore di prevenzione del rischio potenziale. Nello specifico considerando i parametri chimico fisici riportati in tabella, possiamo affermare che la conducibilità elettrica, il residuo fisso e la durezza dell’acqua sono indici di controllo delle variazioni di concentrazioni di alcuni sali minerali nella composizione dell’acqua potabile.
Il pH dell’acqua è invece considerato un utile parametro per monitorare costantemente la corrosione delle tubature e degli impianti, così come per valutare l’efficacia della disinfezione residua e per prevenire alterazioni di aspetto, odore e sapore dell’acqua. I parametri emergenti valutano essenzialmente la presenza di alcune sostanze che negli ultimi anni sono considerate un potenziale pericolo per la salute dell’uomo. In particolare si tengono monitorate le sostanze perfluoroalchiliche, l’Amianto e il Tallio.
3. Parametri microbiologici
I parametri di analisi microbiologica prevedono principalmente la determinazione della presenza di Enterococchi e di Escherichia coli, in quanto entrambi sono indice di una recente contaminazione dell’acqua, a cui deve seguire un’accurata disinfezione. Se la loro presenza permane, sono indicatori di inadeguata disinfezione, della presenza di problemi nel sistema di distribuzione o della mancanza di integrità del sistema idrico. Sono però utilizzati anche come indicatori per valutare la buona riuscita di interventi di risanamento o di sostituzione delle tubazioni. Per altri contaminanti microbiologici non indicati, qualora si sospetti la presenza di microrganismi che possono risultare pericolosi per l’uomo, le ATS locali, cooperando con i gestori del sistema idrico e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) assicurano una ricerca e un controllo supplementare come approccio precauzionale focalizzato alla prevenzione del rischio, come previsto dal Water Safety Plan.WSP: un nuovo approccio di analisi e controllo delle acque potabili
Fino a poco tempo fa il sistema di controllo della rete idrica si basava esclusivamente sulla sorveglianza periodica. Dal 2015 gruppo CAP ha attivato un progetto pilota approvato dall’ISS, che applica il Piano di Sicurezza dell’Acqua (PSA), o Water Safety Plan (WSP). Si tratta di un sistema di approccio, valutazione e gestione del controllo di sicurezza dell’acqua completamente diverso, già attivo in alcuni Paesi e che presto diventerà obbligatorio seguendo la recente Direttiva dell’Unione Europea. Il WSP è un modello di controllo della qualità e della sicurezza dell’acqua potabile che segue le Linee Guida dell’OMS, ormai arrivate alla quarta edizione, ma con un approccio non più basato sulla sola sorveglianza ma sulla prevenzione e il monitoraggio continuo, attraverso la valutazione e la gestione del rischio potenziale. Sono stati elaborati sia un sistema di monitoraggio dell’acqua potabile in base al territorio sia un controllo continuo in tempo reale su tutta la filiera di erogazione del servizio idrico, oltre ai già prelievi periodici già esistenti. Questo permette di monitorare e analizzare la composizione dell’acqua dalla sorgente fino al rubinetto di ogni casa e di individuare su più punti di prelievo potenziali rischi biologici, chimici, e fisici, non solo sulla base di requisiti nazionali ma anche territoriali. Questo nuovo approccio si distingue per essere integrato, trasversale, mirato alla prevenzione e in particolare fortemente orientato al coinvolgimento di diversi esperti del settore, dal gestore del servizio idrico all’ATO (Ambito Territoriale Ottimale) della Città metropolitana di Milano e all’ATS (Agenzia di Tutela della Salute), per arrivare alla Regione Lombardia, alle Università, all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e al Ministero della Salute. Un sistema quindi basato su controlli e analisi più capillari, precise e “personalizzate” in base alle caratteristiche chimico-fisiche del singolo territorio.L’etichetta dell’acqua: la certificazione dell’acqua potabile personalizzata sul territorio
In tutta Italia vengono utilizzati parametri di riferimento comuni, come si può vedere nella seguente tabella.- macro-minerali (Solfati, Cloruri, Nitrati, Cloriti, Calcio, Sodio, Magnesio, Potassio)
- metalli pesanti (Ferro, Manganese, Cromo, Arsenico, Piombo, Nichel)
- solventi chimici (Clorurati e Aromatici)
- microinquinanti (diserbanti , pesticidi, altri composti chimici di sintesi)
- microbiologici (Coliformi totali, Escherichia coli, Enterococchi)
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