La carenza di acqua è una delle criticità con cui l'umanità è chiamata a confrontarsi con sempre maggiore urgenza.
Siccità, inquinamento e sfruttamento delle risorse mettono a repentaglio la disponibilità di questo bene, alimentando un problema ampiamente complesso e piuttosto diffuso a livello globale.
Naturalmente, la situazione attuale affonda le sue radici in un passato ormai piuttosto lontano, come testimonia anche il fatto che la definizione di oro blu per l’acqua, oggi largamente impiegata da media, organizzazioni intergovernative e organi istituzionali, è nata agli inizi degli anni ‘90. Ma perché l'acqua viene chiamata oro blu?
Perché l'acqua è chiamata oro blu?
La ragione per cui l'acqua è conosciuta come l'oro blu è legata innanzitutto al suo valore inestimabile.
Un valore che la lega a doppio filo con l'oro: basti pensare che, come l'acqua nel corso dei secoli ha alimentato la nascita di molte civiltà sviluppatesi lungo le sponde dei fiumi, anche l'oro, dalla leggendaria El Dorado, che attirò gli esploratori europei nel Nuovo Mondo, alla cosiddetta corsa dell'oro nel XIX secolo, ha contribuito a plasmare fortemente gli aspetti culturali e demografici di molti paesi.
L'acqua è anche una risorsa fondamentale per la vita dell'uomo sulla terra: una risorsa insostituibile e limitata, dalla cui presenza dipende il benessere dell'intero pianeta.
Difatti, l'acqua è talmente preziosa che, sebbene oggi una locuzione la associ quella che è da sempre una delle materie prime più importanti al mondo, il suo vero valore è da valutare attraverso aspetti che trascendono la sola stima economica.
Il concetto di acqua come oro blu pone l’accento anche sugli effetti legati alla disponibilità di questo bene che, ove presente in maniera abbondante, rappresenta una fonte di ricchezza illimitata sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sociale.
Tuttavia, secondo stime dell'Unicef, oggi all'incirca 2,2 miliardi di persone in tutto il mondo non hanno accesso diretto all'acqua, una condizione dalle conseguenze sociali e sanitarie piuttosto serie. A causa di questa carenza, in molti paesi le strutture sanitarie sono prive dei servizi idrici di base e circa 4 miliardi di persone non dispongono di adeguati servizi igienici.
Naturalmente, l'acqua è indispensabile anche per il settore produttivo, per l'agricoltura, per l'allevamento e per la produzione di elettricità. Tuttavia, l'insieme di questi fattori, in concomitanza con l'incremento della popolazione mondiale, hanno fatto sì che, dal 1960 a oggi, il fabbisogno di acqua raddoppiasse a livello globale.
Un aumento della domanda cui corrisponde un'offerta insufficiente: il World Resource Institute segnala infatti che, allo stato attuale, oltre 25 paesi in tutto il mondo utilizzano fino all'80% delle loro risorse disponibili.
Tra i territori più colpiti, il Kuwait, il Libano, Cipro, il Bahrein, il Qatar e l'Asia Meridionale, dove la percentuale di stress idrico raggiunge il 74%. I valori più alti sono quelli che si registrano in Medio Oriente e nel Nord Africa, dove circa l'83% della popolazione è esposta a una situazione di stress idrico.
L’acqua viene dunque definita come oro blu anche per effetto della sua presenza limitata, soprattutto se rapportata al crescente fabbisogno delle popolazioni. Nel caso in cui non dovesse essere invertita la tendenza, infatti, si stima che entro il 2050 la popolazione mondiale esposta a stress idrico potrebbe raddoppiare.
Tutto questo crea una connessione tra l'oro blu ai giacimenti auriferi che, nel corso dei secoli, hanno alimentato le guerre tra le popolazioni di tutto il mondo: un legame ovviamente simbolico, ma che permette di intuire, ancora una volta, perché l'acqua è chiamata oro blu.
Oggi, infatti, si sta assistendo a un incremento delle ostilità che si combattono per effetto degli approvvigionamenti idrici: stando ai dati forniti dall'Unesco nel rapporto The United Nations world water development report 2019, l'umanità è passata dai 94 conflitti censiti tra il 2000 e il 2009 ai 236 tra il 2010 e il 2018. Dati che rendono l'oro blu e le guerre dell'acqua una triste realtà, destinata a inasprirsi se, nei prossimi anni, non si assisterà a un'inversione di rotta.
L'acqua come oro blu: ecco perché è importante preservarla
La presa di coscienza del valore dell'acqua e del suo ruolo cruciale nella sussistenza dell'intero pianeta deve necessariamente spingere tutti a riconsiderare il proprio rapporto con questa risorsa così preziosa.
Difatti, se nella parte del mondo con la più alta percentuale di stress idrico l'acqua è l'oro blu del XXI secolo, alle nostre latitudini si assiste troppo a sprechi ingiustificati, che non sembrerebbero dare a questo bene il giusto valore. Basti pensare a tutte le volte che si lascia scorrere l'acqua dal rubinetto per lunghi interminabili minuti, sottovalutando l'ingente quantitativo di risorse idriche che passano nelle nostre case e finiscono per essere dissipate.
Oggi le tematiche inerenti l'acqua come oro blu e il suo valore a livello globale sono oggetto di riflessione nel corso della Giornata internazionale dell'acqua, una celebrazione istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite, che si tiene ogni anno il 22 marzo e che ha lo scopo di esaminare i principali problemi connessi a questa risorsa così preziosa, sensibilizzando l'opinione pubblica e istituzioni sulle principali questioni idriche che attanagliano l'umanità.
Allo stato attuale, infatti, le criticità da fronteggiare sono diverse: una situazione che inevitabilmente spinge a considerare l'acqua, oro blu, in pericolo e che pone l'accento sulla pressione che siccità, ondate di caldo e inondazioni, ma anche inquinamento e uso indiscriminato delle risorse, possono avere sulla sicurezza degli approvvigionamenti.
Una riflessione finalizzata a scatenare una catena virtuosa basata sulla collaborazione di tutti e che punta a sancire, ancora una volta, il principio internazionale dell'acqua come diritto umano universalmente riconosciuto.