Gran parte dell'acqua che ci circonda, come quella che sgorga dalle falde più profonde del terreno o che riempie i laghi e i fiumi, è completamente dolce. Tuttavia, basta immergersi nel mare per percepire come anche il più piccolo sorso involontario lasci in bocca un sapore salmastro. 
Ma perché l'acqua del mare è salata? Questa domanda, che, almeno una volta nella vita, ha incuriosito tutti, merita una risposta adeguatamente esaustiva, che tenga conto di diversi elementi.

Come mai l'acqua del mare è salata?


L'acqua del mare si presenta salata per due diverse ragioni: il ruscellamento dell'acqua piovana sulla superficie terrestre e la presenza, nelle profondità marine, di una serie di aperture che contribuiscono ad aumentare la salinità. 

Di questi fenomeni, il più significativo è il primo, poiché individua nelle rocce presenti sulla crosta terrestre la principale fonte di sale presente nei mari e negli oceani. L'effetto è dovuto alla pioggia, che nel suo discendere nell'atmosfera si carica di anidride carbonica presentando, una volta raggiunta la terraferma, una composizione leggermente acida

L'acqua meteorica che precipita sul suolo, scorrendo lungo le rocce e i terreni, a causa dell'acidità, erode le rocce e scompone parte dei sali in esse contenute, arricchendosi di un certo quantitativo di ioni disciolti, che finiscono per essere trasportati nei mari e negli oceani.

Naturalmente, sebbene ogni pioggia offra il proprio contributo, una semplice precipitazione, da sola, non è sufficiente a spiegare le ragioni per cui l'acqua del mare sia così salata. Per comprendere il fenomeno, è necessario infatti immaginare il processo su scala macroscopica, considerando che la fase di trasporto, oltre a essere largamente diffusa in ogni angolo del Pianeta, è il risultato di innumerevoli cicli di erosione che si sono susseguiti nel corso delle diverse ere geologiche

Come anticipato, c'è poi un'altra ragione che aiuta a spiegare perché l'acqua del mare è salata, ed è la presenza, in alcuni particolari fondali marini, di una serie di crepe, note come sorgenti idrotermali. L'acqua del mare e degli oceani, a causa delle pressioni elevate che si registrano nelle profondità, è spinta all'interno di tali fessure dove, per effetto dell'attività magmatica, raggiunge temperature di circa 400 °C (fonte: https://www.focus.it/scienza/scienze/sorgenti-idrotermali-pacifico-scienziati-sbalorditi), contro i 3,5 °C (fonte: https://www.acquariodicattolica.it/news/salinita-e-temperatura-dei-mari) in media raggiunti nelle profondità del mare. 

L'acqua in uscita, così fortemente riscaldata, dà vita a una serie di reazioni chimiche, attraverso le quali perde ossigeno, solfati e magnesio, assorbe i minerali presenti nelle rocce circostanti, in particolare zinco, ferro e rame, e acquisisce una salinità pari anche a più del doppio del suo valore originale (fonte: http://ocean.stanford.edu/courses/EESS243/readings/Chapter_6.pdf). 

Tra gli altri fenomeni che contribuiscono alla salinità del mare ci sono poi l'attività vulcanica sottomarina, con il suo progressivo rilascio di metalli, e le cosiddette cupole di sale, delle formazioni diffuse in tutto il mondo, talvolta anche in superficie, che sui fondali marini sono i responsabili della fuoriuscita di acqua fortemente salata.

Quanto sale c'è nell'acqua di mare?


La salinità delle acque di mari e oceani è notoriamente elevata: per rendere l'idea, si calcola che, se l'intero oceano evaporasse, la quantità di sale in esso disciolta potrebbe ricoprire la superficie terrestre con uno strato spesso circa 166 metri (fonte: https://www.usgs.gov/faqs/why-ocean-salty). 

Ma quanto sale c'è in un litro di acqua di mare? In media, mari e oceani hanno una salinità del 3,5% di sale, ovvero presentano 35 g di sale per ogni litro di acqua. Questo valore, noto come salinità, oscilla da un minimo di 33 g/l a un massimo di 37 g/l (fonte: https://www.noaa.gov/jetstream/ocean/sea-water) e rappresenta la concentrazione di sale nell'acqua di mare e negli oceani. 

Naturalmente, i livelli di salinità variano in base al mare e ai bacini oceanici: si va dai 42 g/l del Mar Rosso ai 37 g/l del Mediterraneo. A influenzare la concentrazione di sale, sono fattori come la temperatura, l'evaporazione, le precipitazioni, ma anche il congelamento, lo scioglimento dei ghiacciai e il deflusso di acqua dolce proveniente dalla terra. 

Le acque più salate sono quelle che si trovano in bacini privi di sbocchi sull'oceano o in aree cui i livelli di evaporazione sono più alti. Di conseguenza, la salinità acqua di mare varia anche in base alla sua latitudine: i livelli di sale sono più bassi in corrispondenza dei poli e dell'equatore e tendono a crescere man mano che ci si sposta nelle aree intermedie, con significative diminuzioni nelle regioni in cui si registrano frequenti piogge, che diluiscono la concentrazione dei sali nell'acqua. 

Nei corpi idrici isolati o endoreici, come accade per esempio nel Mar Morto, il progressivo effetto dell'evaporazione contribuisce invece ad aumentare la concentrazione di sale, dando vita a bacini caratterizzati da iper-salinità. Con l'incremento della salinità cresce anche un altro fattore, ovvero la densità, che spiega perché nel Mar Morto o nell'iper-salino lago Retba, in Senegal, si galleggi più facilmente rispetto all'oceano.

Sali disciolti nell'acqua di mare: quali sono e in che percentuale variano?


L'acqua di mare è composta da numerosissime tipologie di sali disciolti. Al suo interno sono presenti però, in misura maggiore, sei diversi ioni, ovvero cloruro (Cl-), sodio (Na+), solfato (SO24-), magnesio (Mg2+), calcio (Ca2+) e potassio (K+), che da soli formano il 99% di tutti i sali marini. 

Gli ioni più diffusi, in ogni caso, sono il cloruro e il sodio, i quali assieme formano il cloruro di sodio – il comune sale da cucina – che rappresenta circa l'85%(fonte: https://www.britannica.com/science/seawater/Dissolved-inorganic-substances) di tutti i sali presenti nell'acqua di mare. 

Seguono il magnesio e il solfato, che rappresentano invece il 10% del totale dei sali (fonte: https://oceanservice.noaa.gov/facts/whysalty.html).

Acqua salata del mare: fa bene?


Tutti conoscono l'effetto che l'acqua salmastra può avere sul palato, ma bere acqua di mare fa bene? La risposta, inevitabilmente, è negativa: a dispetto della sua limpidezza, l'acqua di mare è un ricettacolo di virus, batteri e tossine prodotte dalle alghe, e contiene numerosissime sostanze inquinanti dovute agli scarichi provenienti dalle attività antropiche

Inoltre, sebbene le piccole quantità di cloruro di sodio che si assumono con l'alimentazione siano salutari per l'organismo, l'elevata concentrazione di sali disciolti può rendere l'acqua di mare piuttosto nociva per gli esseri umani.

Ciò è dovuto agli effetti che l'acqua salmastra ha sull'attività renale. Per eliminare gli eccessi di sale e produrre urina, i reni, nei loro processi fisiologici, attingono infatti all'acqua potabile assunta durante il giorno ed eventualmente a quella contenuta nei tessuti del corpo. Quando l'idratazione è adeguata, i liquidi introdotti sono sufficienti a diluire normali quantitativi di sale e a sostenere l'attività renale. 

Tuttavia, qualora si ingeriscono importanti quantità di acqua salata, i reni, per eliminare il sale in eccesso, necessitano di un volume di acqua dolce molto superiore a quello introdotto. L'eventuale assunzione esclusiva di acqua di mare, di conseguenza, oltre a incrementare la sensazione di sete, innesca un processo potenzialmente anche molto critico, in cui il quantitativo di urina è maggiore all'acqua bevuta. 

Perché il mare è salato e i laghi no?


I laghi, mari e oceani condividono il fatto di essere delle enormi distese di acqua, ma perché il mare è salato e i laghi no? La risposta a questa domanda è da ricercare nella presenza delle precipitazioni e dalle nevi disciolte che, nel loro ciclo idrologico, contribuendo al bilancio idrico dei laghi, così come dei fumi, aiutano a diminuire il contenuto di sale e a rendere le acque molto più dolci. Ciò, come visto, ad eccezione dei laghi endoreici, che sono privi di emissari, ma caratterizzati da un importante grado di salinità per effetto dell'evaporazione.

La salinità del mare e degli oceani, così come la dolcezza delle acque dei laghi e delle falde più profonde che alimentano i nostri rubinetti, sono il frutto dell'interazione che avviene tra le acque e la terra. Conoscere questi fenomeni in ogni loro aspetto aiuta ad apprezzare appieno i processi geologici che avvengono ogni giorno da miliardi di anni, così come le dinamiche più complesse che regolano gli equilibri del Pianeta.