L’allattamento artificiale e lo svezzamento portano spesso i genitori di fronte a un dilemma: quale acqua è più adatta e sicura per il mio bambino?

In questo articolo parleremo proprio delle caratteristiche che deve avere l’acqua per neonati. Prima di cominciare però, ricordiamo la fondamentale premessa:  il punto di riferimento per ogni scelta che riguarda la salute di vostro figlio deve sempre essere il pediatra, anche nella scelta dell’acqua più adatta a lui.

Fabbisogno giornaliero di acqua per i neonati

L’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha indicato il fabbisogno giornaliero di acqua anche per i neonati e i bambini entro l’anno di vita. In particolare, i neonati sono il gruppo con il maggior fabbisogno di acqua. Appena nati, Il 75% circa del loro peso corporeo è costituito da acqua, percentuale che con la crescita diminuisce fino a stabilizzarsi al 60% in età adulta.

Nello specifico per i neonati fino a 6 mesi sono necessari almeno 100 ml/Kg al giorno che, durante il periodo di allattamento, sono già forniti completamente dal latte materno. Dai 6 mesi all’anno il fabbisogno di acqua cresce fino a 800 - 1000 ml/giorno. La quantità giornaliera di acqua necessaria alla corretta funzionalità dell’organismo di neonati e bambini, come per gli adulti del resto, viene calcolata considerando anche l’apporto di sali minerali derivante dall’alimentazione.

Quindi, anche in caso di allattamento con latte artificiale e, per tutti i bambini dai 4 0 6 mesi in poi, dopo lo svezzamento, il fabbisogno di acqua giornaliero viene calcolato comprendendo il fabbisogno di minerali provenienti dal latte in polvere o dal regime dietetico prescritto dal pediatra durante lo svezzamento.

Solitamente, l’acqua per i neonati deve essere oligo-minerale mediamente mineralizzata. Vediamo quindi insieme cosa significa.

acqua per neonati

Quali caratteristiche deve avere l’acqua per neonati?

Prima di parlare di quale acqua sia più adatta ad un neonato, evidenziamo che generalmente l’allattamento al seno è universalmente riconosciuto come la scelta nutrizionale migliore per il neonato nei primi mesi 6 di vita, anche per quanto riguarda il fabbisogno di acqua. La somministrazione di acqua prima dei 6 mesi è infatti stata associata ad un maggior rischio di diarrea e malnutrizione.

Nel caso specifico dei neonati allattati artificialmente, è consigliata un’acqua oligominerale con un residuo fisso non superiore ai 1500 mg/L, valore che risponde al loro fabbisogno nutritivo tenendo conto anche delle diverse formulazioni di latte in polvere. Questo tipo di acqua integra infatti al meglio l’apporto di minerali derivanti dalle formulazioni di latte artificiale o dal regime dietetico dello svezzamento al fine di coprire i fabbisogni nutrizionali del bambino.

Gli studi evidenziano che un’eccessiva concentrazione di minerali, in particolare sodio, potassio e cloro, rischia infatti di sovraccaricare i reni del neonato. Come afferma il Dott. Luigi Galati, responsabile dell’unità operativa di Nefrologia e Dialisi del Mater Dei Hospital di Bari: “Non ha senso preferire una specifica acqua per evitare di affaticare i reni dei neonati. I reni ancora in formazione dei bambini molto piccoli potrebbero, semmai, essere affaticati da altri elementi, come le proteine e l’urea, ma non certo dai normali elettroliti comunemente presenti nell’acqua potabile, che sono totalmente ininfluenti”.

L’acqua potabile per definizione ha infatti un residuo fisso < di 1500 mg/L e presenta comunque una concentrazione di minerali adatta a integrare i fabbisogni del neonato. Tra questi, il calcio è un minerale essenziale per la crescita e lo sviluppo delle ossa e dei denti dei bambini che, assieme agli anziani, sono tra i soggetti maggiormente a rischio di carenze. Spesso, in caso di particolari esigenze si consiglia un’acqua con un contenuto di calcio superiore ai 200mg/L.

L’acqua infatti rappresenta una fonte di calcio altamente biodisponibile e può quindi essere facilmente integrata al latte artificiale o al regime dietetico dello svezzamento. Solo il vostro pediatra potrà però indicarvi quale acqua scegliere per il vostro bambino, anche per quanto riguarda la concentrazione di calcio. L’acqua per i neonati dovrà inoltre essere microbiologicamente pura, una caratteristica imposta per legge sia per le acque da bere in bottiglia che per l’acqua potabile che esce dal vostro rubinetto.

Quale acqua scegliere per i neonati: in bottiglia o del rubinetto?

La scelta dell’acqua per neonati in bottiglia o del rubinetto dipende principalmente da una valutazione da parte del pediatra della composizione dell’acqua potabile fornita dal vostro acquedotto, la composizione delle formulazione di latte artificiale e i fabbisogni nutrizionali del neonato. Per quanto riguarda la purezza, la sicurezza e la composizione dell’acqua, in particolare i tanto temuti nitrati e nitriti, sia l’acqua di bottiglia che quella del vostro acquedotto sono potabili.

Entrambe devono seguire delle regole, stabilite da specifiche normative, per poter essere distribuite. Quindi, se non diversamente specificato dal pediatra, l’acqua potabile del vostro rubinetto presenta una composizione adatta ai neonati e potete utilizzarla tranquillamente risparmiando la spesa di quella in bottiglia. Solo in Italia si utilizzano acque speciali per neonati: se andate oltre confine l’acqua potabile del rubinetto è tranquillamente indicata per i neonati.

In ogni caso, per capire se si può utilizzare l’acqua potabile fornita dal Gruppo CAP per il vostro bambino, la cosa migliore è presentare al vostro pediatra la carta d’identità fornita in bolletta. Tale documento indica nel dettaglio non solo il valore di residuo fisso ma anche la composizione in minerali della vostra acqua e solo il pediatra può indicarvi se utilizzarla o meno.

L’unica specifica dell’acqua da utilizzare nei neonati che anche l’OMS evidenzia nelle sue trattazioni è rappresentata dalla temperatura. Nello specifico, onde evitare contaminazione del latte artificiale durante la preparazione, ad esempio da salmonella, viene espressamente consigliato di utilizzare acqua ad una temperatura superiore ai 70°C dato che le contaminazioni batteriche sono favorite da temperature dai 30 ai 35°C. Una volta preparato, il latte artificiale ha una durata massima di 2 ore e poi il rischio di contaminazione aumenta.

Abbiamo quindi visto insieme che l’acqua potabile del vostro rubinetto può essere tranquillamente utilizzata per il vostro bimbo nella preparazione del latte artificiale (attenti alla temperatura!) e quando inizia lo svezzamento. Per capirlo non resta che presentare la carta d’identità fornita in bolletta dal Gruppo CAP al vostro pediatra.

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